Giorgio Bonati
Svegliarsi immaginare il sole e scoprire che il cielo si è dipinto d'autunno, non è bello!Ieri era freddo, ma il sole scaldava e illuminava il cuore così bene che si pigliava tutto il posto, dentro e fuori.Quando dentro sei invece grigio pesto, non è facile fare ponti, tenere aperto la porta, spalancarsi ad un abbraccio. E' perche hai paura, paura di riversare attorno altro grigio. Ma oggi so che è necessario, ogni giorno, ad ogni risveglio, scegliere di...vivere, di esserci, di tendere la mano, a chiedere o dare, non conta, conta tendere!E allora sono pronto: sento il viso tendersi, aprirsi lentamente al sorriso, sorrido di me, solo di me. Ma è così bello!
Ed è meraviglioso sapere che, anche in preda alla più cupa disperazione,
esista sempre una porta a cui un uomo può bussare: la porta di Emmaus.
"Bisogna amare le porte perché sono il posto dove nessuno si ferma.Il posto da dove si passa da dove si parte, dove avvengono tutti gli incontri.Bisogna odiare le porte chiuse, chiuse agli incontri e chiuse a chi parte.Preoccupatevi sempre di lasciare un vetro rotto nella vostra fraternità. Le comunità piccole sono una grande risorsa per la chiesa. Ma è necessario che sappiano rimanere aperte al disagio, aperte all’altro: se si lasciano vedere le proprie ferite, i propri vetri rotti,è più facile che una persona che cerca aiuto senta di potersi fermare.
L'abbe Pierre |
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