State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

domenica 26 febbraio 2012

Preghiera e dolore... Taizé NADA THE TURBE - Mala, male, mali

Taizé - Nada te turbe
Solo verses:
Todo se pasa, Dios no se muda, 
La paciencia todo lo alcanza. 

En Cristo mi confianza, 
y de Él solo mi asimiento; 
en sus cansancios mi aliento,
y en su imitación mi holganza.

Aquí estriba mi firmeza,
aquí mi seguridad,
la prueba de mi verdad,
la muestra de mi firmeza.

Ya no durmáis, no durmáis, 
pues que no hay paz en la tierra.

No haya ningún cobarde, 
aventuremos la vida.
No hay que temer, no durmáis, 
aventuremos la vida.

Mala, male, mali

DI PAOLOPUGNI
di Paolo Pugni
C’è questa vicenda  di Filippo (*) che va letta nel modo giusto. Perché ti fa tremare. In molti modi. E ti schianta se non sai prendere la distanza e guardare l’insieme.
Che se non stai attento, se non tieni in equilibrio i piatti, se non guardi dove metti i piedi, tutto cade, non si tiene in uno scenario che strappa un lembo di Paradiso e lo porta in terra.
Se la sofferenza ce l’abbiamo sempre e questo bambino è solo una icona del dolore del mondo, una icona vera, che soffre e vive, e che è immagine e riflesso, è vero che interroga e colpisce.
E di fronte ad essa reagisci in molti modi: uno è quello di non chiedere, ma fare. Quello che puoi. Che poi è pregare.
Ora sulla preghiera si potrebbe scrivere molto, ma da ignorante sintetizzo che pregare serve più a noi che lo facciamo che al destinatario delle preghiere, perché sarà bella l’immagine di catturare l’attenzione di Dio per sfinimento, ma è anche vero che Lui non è che ci faccia una bella figura, che del Vangelo sembra più il giudice corrotto che non il Padre buono. E se ha bisogno di suppliche e digiuni per fare quello che potrebbe fare solo muovendo un ciglio, beh a me non piace molto.
E allora? Allora torniamo alla cananea e all’emorroissa, alle quali non manca la fede nel miracolo. Mica quella mette alla prova Dio. Quando le interroga e le tormenta. Ma nella bontà di Dio. E la prova loro la vincono.
La preghiera ci interroga nel profondo: che cosa sono disposto a fare, a perdere per fidarmi di Te? L’aveva intuito anche Jovanotti. Ecco, è lì dove il midollo congiunge l’anima alla carne, che la preghiera taglia.
E mette a nudo le nostre debolezze. Le mie. Confesso. Per primo. E’ un outing che non mi spiace fare.
Quali fragilità? L’insicurezza: ma vale la pena? La concupiscientia carnis: il digiuno proprio non ce la faccio! La vanità: ehi, ma la mia sofferenza conta di più! L’incredulità: ma perché proprio lui con tutti quelli che soffrono? La superbia: guarda che rincorsa a farsi belli con i sacrifici? Il terrore: e se non funziona?
E qui scatta l’amore: che ti travolge e ti ristora. Spegne le ferite senza negarle, le copre, le rilassa. Perché la preghiera si moltiplica ed espande e getta sollievo su tutti.
Vedere la fiducia dei genitori è uno schiaffo che ti fa capire fin dove arriva la tua fiducia, e ti auguri che sia almeno come un seme di senapa; vedere la pro-attività degli altri scuote il tuo lassismo, quella quiete che nasconde la sicumera di chi si sente ritto nei crocicchi del mondo, petto avanti, Io prima di Dio, ad affermare la propria giustezza. E ti scuote il volume di impegno che non ti senti pronto a fare al punto che rinunciare ad un caffè ti sembra peggio che andare a piedi a Bologna. Quanto sei piccolo, amico mio, quanto sei ipocrita, quanto devi capire e crescere.
Ecco il dono della preghiera per gli altri, che la pioggia fresca di marzo ricade su di te, e ripulisce quella triplice condanna che sant’Agostino sintetizzava così: mala, male, mali. Ovvero non si ottiene ciò che si chiede perché siamo cattivi, perché preghiamo male, perché chiediamo cose sbagliate.
Dunque, questa immersione in questo flusso di carità ti scrosta e, ripuliti gli occhi cisposi di sé, riesci di nuovo a vedere che sì, davvero, tutto concorre al bene.


(*)   Per chi non lo sapesse, per chi non avessimo ancora tormentato con richieste di preghiere, novene, catene di digiuni e intercessioni, Filippo è un bambino di 5 anni figlio di due amici incontrati attraverso il blog e diventati per diversi di noi una compagnia in carne ed ossa. Per molti altri, lontani fisicamente, lui comunque è un presenza costante, quotidiana, nei discorsi, nelle parole. Filippo infatti ha la leucemia, e sta lottando contro questa malattia con un coraggio da leone (anzi, da dinosauro, il suo animale preferito), grazie a due genitori veramente speciali, che stanno vivendo la croce da veri cristiani.

C.M.

giovedì 16 febbraio 2012

I BISCOTTI

Ripropongo questo racconto anonimo 
che un'amica mi ha inviato la settimana scorsa …
Già postato in diversi blog anni fa ... 
 clicca qui >>>  , vedi anche qui e    >>> pdf qui.
Immagine >>> La scatola di biscotti <<<
da  http://www.icoloridellanima1978.wordpress.com/
"Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d'attesa  di un grande aeroporto.
Siccome avrebbe dovuto aspettare  per molto tempo, decise di comprare un  libro per ammazzare il
 tempo. Comprò anche un pacchetto di biscotti.

Si sedette nella sala VIP per stare più tranquilla.
 Accanto a lei c'era la  sedia con i biscotti e dall'altro lato un signore che stava leggendo il giornale.
Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l'uomo ne prese uno, lei si sentì indignata ma non   disse nulla e continuò a leggere il suo libro.
Tra sé pensò: "ma tu guarda, se solo avessi un po' più di coraggio gli avrei già  dato un pugno..."
Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l'uomo accanto a lei, senza fare un minimo cenno ne prendeva  uno anche lui.
Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna pensò:  "ah, adesso voglio proprio vedere  cosa mi dice quando saranno finiti  tutti!!"
L'uomo prese l'ultimo biscotto e lo divise a metà! "Ah!, questo è troppo" pensò e cominciò a sbuffare indignata, si prese le sue cose, il libro, la sua borsa e si incamminò verso l'uscita della sala d'attesa.
Quando si sentì un po' meglio e la rabbia era passata, si sedette in una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l'attenzione ed evitare altri dispiaceri.
Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando nell'aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno.
Sentì tanta vergogna e capì solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quel uomo seduto  accanto a lei che però aveva diviso i suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, nervoso o superiore, al  contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell'orgoglio."

 LA MORALE :
 Quante volte nella nostra vita mangeremo o avremo mangiato i biscotti di un altro senza saperlo?
 Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle persone,
GUARDA
 attentamente le cose, molto spesso non sono come sembrano!!!!
           
Esistono 5 cose nella  vita che non si
RECUPERANO:
Una pietra dopo averla lanciata. 
Una parola dopo averla detta. 
Un'opportunità dopo averla  persa.
Il tempo dopo esser passato. 
L'amore per chi non lotta.

Qualcuno una volta ha detto:

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando. 
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.           


Grazie per aver diviso i tuoi biscotti con me……………
Giuliano