State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

lunedì 23 dicembre 2019

S. Natale 2019. Tanti auguri

PERSONA E COMUNITA'



 I nostri auguri.

I nostri auguri a tutti.
Martina Peluso, 
Natività
“Natale è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri, cercando di fare umilmente il proprio dovere”
(papa Francesco).

Come ogni anno vogliamo evitare il rituale compulsivo di auguri seriali. Preferiamo provare a far nostro l’invito di Papa Francesco di vegliare nella notte, sperare in un mondo migliore, prendersi cura degli altri e cercare di fare umilmente il proprio dovere. Allora volentieri, a ognuno di noi e di voi,
auguriamo un Natale pieno di gioia
ed un Nuovo Anno  ricco di  bene, dove ...
1.  vegliare nella notte, vivere lo stupore per il mistero dell’Incarnazione, di  Dio che si fa uomo grazie alla libera scelta di una giovane ebrea, Maria madre di Dio; percepire la Sua presenza e riconoscerLo nei migranti e nelle persone più fragili, deboli, ferite, escluse, abbandonate. Perché sono loro a rivelarci le situazione del mondo ed a tenerci vigili nella notte della povertà, della distruttività disumana, delle guerre, delle violenze verbali sui social media, delle  violazioni dei diritti umani, dei disastri ambientali, dei  pochi che accumulano potere e denaro a danno dei molti.
Martina Peluso, Natale
2. sperare in un mondo migliore,  ben sapendo che per milioni di persone sarà un “Natale nero”, offuscato impoverito dal contesto oscuro di indifferenza, disinteresse, dolore, disperazione, abissi di disuguaglianze ed atrocità.  Speranza che si ravviva nell’attesa non passiva  del piccolo evento di Betlemme che ha cambiato la storia del mondo.
3. prendersi cura degli altri, vivere il tempo di Natale come promessa di vera fraternità, riscoprendo e testimoniando la sua verità nascosta dal frastuono di questi giorni: la comunione di gratuità tra gli uomini,  la speranza in una  rinascita  di ciascuno, la fame di pace e la  sete di  giustizia, la gioia  di spendersi per gli altri senza nulla chiedere in cambio, per anzi scomparire  come i re magi…
Martina Peluso, 
Lavanda dei piedi
4. cercare di fare umilmente il proprio dovere. Che possiamo fare - oltre la preghiera e la quotidiana supplica  a Dio -  per non assuefarci al male e alle stragi degli innocenti,  perché coloro che piangono  siano consolati,  perché anche nei cuori dei carnefici, nei deliri delle atrocità e nelle spirali della corruzione si faccia strada l’anelito di pace e l’ansia di comunione reciproca?
Papa Francesco ci invita a scoprire il significato del “cercare di fare umilmente il proprio dovere” oggi, domani, dopodomani e nei giorni a venire. Ci pare di riconoscerlo nel segmento temporale decisivo della nostra vita, la quotidianità: ripetere i soliti gesti restando aperti ai nuovi, riscoprire di non essere isolati dal resto dell’umanità e dal resto della creazione, insieme renderci consapevoli della nostra quota, per quanto marginale, di responsabilità nel costruire  comunità, dove l’agire di ognuno ricade sugli altri in tempi e distanze che nessuno sa prevedere, praticare con pervicacia le sette opere di misericordia spirituali e corporali “fatte con discrezione ed in silenzio” (1).  E magari - perché no? - rileggere le parole, riascoltare la voce di don Tonino Bello, accogliere i suoi “auguri scomodi” perché“sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza” (2).
Rosario, Rossana, Gian Maria

Note.
1. Sono le parole di Papa Francesco all’Angelus di Domenica 8.12. 2019, festa dell’Immacolata.
2. cfr.“gli auguri scomodi”di Don Tonino Bello, Alla finestra la speranza, lettere di un vescovo, ed. Paoline,1988(qui il testo)

Immagini delle illustrazioni di Martina Peluso, per gentile autorizzazione (qui il sito).

giovedì 14 novembre 2019

Si quaeris / Se cerchi...

Se cerchi i miracoli…
Cedunt mare, vincula,
membra resque perditas
petunt et accipiunt
juvenes et cani.
SI QUAERIS MIRACULA – INNO A SANT’ANTONIO DI PADOVA
Si quaeris miracula
mors, error, calamitas,
demon, lepra fugiunt,
aegri surgunt sani.
Rit. Cedunt mare, vincula,
membra resque perditas
petunt et accipiunt
juvenes et cani.
Pereunt pericula,
cessat et necessitas,
narrent hi qui sentiunt,
dicant Paduani.
Rit. Cedunt mare, vincula…
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto…
Rit. Cedunt mare, vincula…
(Versione in Italiano)
Se miracoli tu brami,
fugge error, calamità,
lebbra, morte, spiriti infami
e qualunque infermità.
Rit. Cede il mare e le catene
trova ognun ciò che smarrì
han conforto nelle pene
vecchi e giovani ogni dì.
I perigli avrai lontani,
la miseria sparirà;
ben lo sanno i Padovani,
preghi ognun e proverà!
Rit. Cede il mare e le catene…
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo…
Rit. Cede il mare e le catene…

giovedì 26 settembre 2019

È Vietato calpestare i SOGNI


«La meraviglia negli occhi»


Wolfgang e Paola 3 Corso 09/2019
9/2019 3 corso Romena a Quorle Ar
Insetto colibrì ❗️
Di solito siete voi ad accompagnare me nel mondo del visibile, per una volta vorrei portarvi nel mio mondo, il mondo di ciò che è invisibile agli occhi”. 

sabato 28 Wolfgang Fasser al festival della Spiritualità di Torino


Fasser 800
Wolfgang Fasser
Quattro giorni di incontri, dialoghi, lezioni e letture per crescere insieme, attraverso il confronto tra coscienze, l’incrocio di fedi, culture e religioni provenienti da ogni parte del mondo. La XV edizione di Torino Spiritualità «Ad infinita notte» in programma dal 26 al 29 settembre è dedicata alla maestosa bellezza della notte: spazio e tempo in cui lo spirito, lontano dagli abbagli e dalla marcia febbrile del giorno, può contemplare in dolcezza la tenda stellata che lo sovrasta o la vertigine infinita che racchiude in sé.
Il fine settimana vede la partecipazione del nostro Wolfgang Fasser che, accompagnato dai ritmi del quartetto Shalom Klezmer di cui fa parte, ci porterà nel suo mondo, quello di “ciò che è invisibile agli occhi” per scoprire quanta luce può brillare sotto la scorza del buio.
 
Istantanee da Quorle Poppi Ar
Buon viaggio a tutti…

giovedì 14 febbraio 2019

NON È IMPORTANTE! : A Valentine's Tale


22 PASSI D'AMORE e dintorni:

And now for something completely different:

 A Valentine's Tale

short novel by F.M.

in un paesino della bassa bolognese abitava un filosofo.

cioè, in realtà era un programmatore socialmente fallito che era arciconvinto di essere un filosofo.
cioè, in realtà era un programmatore socialmente fallito che era arciconvinto di essere un filosofo.

già il fatto che parlasse di sé in terza persona e fosse convinto di essere un filosofo denota chiari segni di squilibrio.
già il fatto che parlasse di sé in terza persona e fosse convinto di essere un filosofo denota chiari segni di squilibrio.

d'altro canto, argomentava, un vero filosofo avrebbe potuto essere una persona socialmente vincente? evidentemente no, un vero filosofo avrebbe potuto essere solo una persona socialmente invisibile, meglio, inaccettabile come filosofo. una casalinga con la passione del kabuki, un allevatore montanaro con tanto tempo per pensare... una roba così.
d'altro canto, argomentava, un vero filosofo avrebbe potuto essere una persona socialmente vincente? evidentemente no, un vero filosofo avrebbe potuto essere solo una persona socialmente invisibile, meglio, inaccettabile come filosofo. una casalinga con la passione del kabuki, un allevatore montanaro con tanto tempo per pensare... una roba così.
d'altro canto, argomentava essendo convinto di essere un filosofo, lo squilibrio è malattia? non si regge forse tutto il creato sullo squilibrio? se tutto fosse in equilibrio niente evolverebbe. certo, evolve verso la fine, la morte. ma, pensava da filosofo, la morte non è la fine, è la metà della vita. la morte non è il contrario della vita, il contrario della morte è la nascita. la vita è la somma algebrica della nascita e della morte, ma, stranamente, con un piccolo ingranaggio eccentrico nel mezzo che ne provoca un piccolo sbilancio, squilibrio. è questo squilibrio che provoca l'evoluzione.
d'altro canto, argomentava essendo convinto di essere un filosofo, lo squilibrio è malattia? non si regge forse tutto il creato sullo squilibrio? se tutto fosse in equilibrio niente evolverebbe. certo, evolve verso la fine, la morte. ma, pensava da filosofo, la morte non è la fine, è la metà della vita. la morte non è il contrario della vita, il contrario della morte è la nascita. la vita è la somma algebrica della nascita e della morte, ma, stranamente, con un piccolo ingranaggio eccentrico nel mezzo che ne provoca un piccolo sbilancio, squilibrio. è questo squilibrio che provoca l'evoluzione.
ora, cosa ci sarebbe stato alla fine della catena di tutti questi piccoli squilibri, effettivamente era una cosa un po' troppo grande anche per il nostro illustre filosofo sconosciuto.
quello che è interessante notare è che ne deduceva: certo, lo squilibrio di una persona è malato. ma lo squilibrio di una persona in un corpo sociale, all'interno di un sistema, è sano. produce evoluzione. la malattia è una iattura per chi se la prende, e per chi gli sta intorno, ma è socialmente, sistemicamente, necessaria. come la morte. come le zanzare. come i topi e le loro pulci.
ora, queste cose non le aveva pensate lui, eh? le aveva lette. però le aveva trovate molto suggestive e in accordo su tante altre cose che gli sembravano vere osservando ciò che gli stava intorno.
ora, queste cose non le aveva pensate lui, eh? le aveva lette. però le aveva trovate molto suggestive e in accordo su tante altre cose che gli sembravano vere osservando ciò che gli stava intorno.per dire quanto era squilibrato, trovava delle analogie con alcune teorie della fisica, di cui capiva pochissimo, che si affacciavano in quel periodo sul palcoscenico della scienza di confine. un atomo ha delle proprietà, ma un insieme di atomi in un reticolo cristallino ha proprietà diverse, che non sono la somma delle proprietà degli atomi che lo compongono. una molecola d'acqua ha delle proprietà, ma un litro d'acqua diventa un sistema con proprietà diverse, al cui interno ci sono diversi sottosistemi che interagiscono con proprietà diverse.
arrivati fino a qui vi starete domandando: ma scusa, in cosa si differenzia quindi un vero filosofo da un pazzo? la risposta ovvia e logica è: in niente. non c'è alcun modo per una persona sana, equilibrata di riconoscere un pazzo da un filosofo. uno squilibrato potrebbe essere un pazzo o un filosofo, è un'equazione di secondo grado.
e ancora. perchè un filosofo non potrebbe essere un pazzo, e viceversa? e contemporaneamente essere anche una persona sana, equilibrata? si è già detto, la natura le ha già giocate e se le giocherà tutte. in questo "tutte" ci stanno filosofi pazzi, pazzi filosofi, filosofi che hanno una sola idea strampalata e per il resto sono equilibratissimi, oppure totalmente idioti, e via così. tutte. tutte le combinazioni possibili. non solo. nel momento in cui una persona denota squilibrio, se per caso non avesse avuto voglia o inclinazione di diventare pazzo, facilmente gliel'avrebbero fatta venire. o peggiorare. si è già detto: al netto di valutazioni atomiche, molecolari, per la natura è uguale.
e ancora. perchè un filosofo non potrebbe essere un pazzo, e viceversa? e contemporaneamente essere anche una persona sana, equilibrata? si è già detto, la natura le ha già giocate e se le giocherà tutte. in questo "tutte" ci stanno filosofi pazzi, pazzi filosofi, filosofi che hanno una sola idea strampalata e per il resto sono equilibratissimi, oppure totalmente idioti, e via così. tutte. tutte le combinazioni possibili. non solo. nel momento in cui una persona denota squilibrio, se per caso non avesse avuto voglia o inclinazione di diventare pazzo, facilmente gliel'avrebbero fatta venire. o peggiorare. si è già detto: al netto di valutazioni atomiche, molecolari, per la natura è uguale.e soprattutto, perchè dovrebbe esserci differenza? la natura ha tutti i biglietti della lotteria e, pian piano, se li sta giocando tutti. sta giocando tutti gli squilibri possibili, tutte le mutazioni genetiche possibili, tutte le neoplasie e i cancri possibili, tutte le nevrosi possibili. sennò come farebbe a compiere il suo disegno che è di evolvere verso... boh? comunque di evolvere? quindi perchè fare differenza tra un biglietto della lotteria e l'altro? tra uno squilibrio "tentativo riuscito" e uno dei molti miliardi di tentativi non riusciti?
all'interlocutore che faceva notare al nostro non più giovane filosofo: "scusa, eh? ma non ti stai accorgendo che tutto quanto dici è autopoietico, autoreferenziale, egocentrico?", il nostro, a caso tra i miliardi di risposte possibili, rispondeva: "ma tu l'hai trovato il tuo squilibrio? lo stai cercando?". al che l'interlocutore se ne andava con una scrollatina di spalle e un sorriso di compatimento. solitudine socialmente, sistemicamente, inaccettabile.
non ci credrete, ma tutto questo noioso e folle pippone era solo... la premessa!!! la sostanza arriva adesso.
di tutte le domande che si sono posti i filosofi dall'inizio della disciplina a oggi, una delle più importanti, se non la più importante per un sacco di persone soprattutto, non si capisce perchè, o forse sì, femmine, è: cos'è l'amore?
inoltre occorre notare che nell'enunciato non si fa assolutamente riferimento al fatto che i due potenziali siano omogenei e immutabili. nell'amore il "comburente" sta a destra in certi momenti, e in quei momenti il "combustibile" sta a sinistra, e poi si scambiano le posizioni. continuamente. se non riescono a farlo la produzione di energia cessa.
inoltre occorre notare che nell'enunciato non si fa assolutamente riferimento al fatto che i due potenziali siano omogenei e immutabili. nell'amore il "comburente" sta a destra in certi momenti, e in quei momenti il "combustibile" sta a sinistra, e poi si scambiano le posizioni. continuamente. se non riescono a farlo la produzione di energia cessa.ebbene, di nuovo non ci crederete, ma il nostro era arciconvinto di averlo capito. difficile da dimostrare, ma di averlo capito nella sua essenza questo sì. se ridete, avete due alternative: rileggere la premessa o allontanarvi con una scrollatina di spalle e una risatina di compatimento. per la natura, per dio, è uguale.
-----------------------------------------------------------enunciato dell'amore:
l'amore è un'energia che si libera dall'unione di due potenziali tramite un innesco.-----------------------------------------------------------
freddino, eh? non sembra neanche che ci sia niente di nuovo. milioni di poeti hanno rappresentato l'amore mediante la metafora della fiamma che arde. e però già da una prima analisi di quanto enunciato discende una conseguenza importante e sottovalutata, se non addirittura incompresa: non ha senso dire "ti amo". ha senso come dire: l'ossigeno riscalda. non ha senso, non è vero. ha senso dire "facciamo l'amore", questo sì ha senso. ma il desiderio, la voglia di avere tra le braccia qualcuno non è amore: è manifestazione di esercizio del potere, di bisogno, di dipendenza, ossia il suo contrario (salvo il caso di amore genitoriale, tra impari, ma che prima o poi deve evolvere anche quello e riequilibrarsi, altrimenti rimane esercizio del potere).
e ancora si deduce che per fare l'amore, per liberare questa energia, occorre possedere dentro di sé una riserva di entrambi gli elementi, comburente e combustibile, equilibrata e abbondante.
i tre figli men che adolescenti sono pronti, seduti sulla cassapanca del corridoio di ingresso con le giacche già indossate e le scarpe allacciate. il padre, in piedi di fianco ai figli e prossimo alla porta di casa, è anch'egli già pronto, con il cappotto addosso e il bastone da montagna in una mano, con l'altra fuma una sigaretta in attesa (paziente o impaziente non lo sappiamo e tutto sommato è irrilevante).
i tre figli men che adolescenti sono pronti, seduti sulla cassapanca del corridoio di ingresso con le giacche già indossate e le scarpe allacciate. il padre, in piedi di fianco ai figli e prossimo alla porta di casa, è anch'egli già pronto, con il cappotto addosso e il bastone da montagna in una mano, con l'altra fuma una sigaretta in attesa (paziente o impaziente non lo sappiamo e tutto sommato è irrilevante).sappiamo tutti che per un certo periodo ci pensa la natura, dato un innesco, a produrre chimicamente il nostro potenziale. dopo, dipende dal potenziale che abbiamo dentro. ad alcuni è stato dato, ad altri no e, se vogliono, possono provare ad autoprodurselo. diventando adulti, cioè liberi, cioè indipendenti, e capaci di scegliere se vogliono che il potenziale si inneschi oppure no. difficilissimo. romagnoli (http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2018/10/24/romagnoli-lamore-senza-fine_9ccc063c-4553-4b1e-aeee-ed5e50f510f3.html), un altro filosofo quasi compaesano del nostro, dice che sia facile. sì, certo, da vecchi è più facile per tanti motivi. ma facile in assoluto proprio no.
però, caro filosofo in terza persona, che ti inventi pure un simplicio che dialoga con te come artificio narrativo e strumento dialettico per l'esposizione della tesi, giusto per dare il dovuto rilievo alle vette di delirio che si stanno raggiungendo, caro filosofo dicevo: ancora non è chiaro, gli enunciati e i corollari sono troppo astratti, troppo immateriali per poter essere introiettati fino in fondo, fino all'anima, fino alla comprensione veramente profonda. facci un esempio!
va bene. credeva di averlo già fatto in passato, e che non fosse servito a niente, se non a ottenere una scrollatina di spalle e una risata di compatimento, ma comunque, l'avrebbe ripetuto.
la scena è questa. domenica mattina presto, una famiglia ha in programma di trascorrere la giornata nella casa in montagna distante poche decine di chilometri.
la madre, seppur già vestita e truccata, è ancora in ciabatte e sta rifacendo i 4 letti di casa, 3 singoli e uno matrimoniale.
per la madre è IMPORTANTE uscire con la casa in ordine, e non è IMPORTANTE arrivare in montagna mezz'ora dopo.
per il padre è IMPORTANTE godersi quanto più possibile la giornata in montagna, al confronto la casa in ordine è un elemento del tutto non IMPORTANTE.
alla fine dei lavori di riassetto, la famigluola parte e si gode la sua giornata in montagna.
fine.
bello, eh? vuole dire, il nostro filosofo: avete capito eh, cos'è l'amore, vero? noooo? allora ve lo spiega.
guarda caso, quando due giovani innamorati si incontrano una sera, e la natura, che ha bisogno di creare nuova vita e nuove nascite e nuovi squilibri e nuove estrazioni della lotteria e nuova primavera, li rifornisce di una quantità di combustibile e comburente che sembra ingannevolmente inesauribile, i due giovani si domanadano a vicenda: "cosa facciamo stasera?". ed entrambi, una sola voce, si sussurrano vibrando: non è importante.
guarda caso, quando due giovani innamorati si incontrano una sera, e la natura, che ha bisogno di creare nuova vita e nuove nascite e nuovi squilibri e nuove estrazioni della lotteria e nuova primavera, li rifornisce di una quantità di combustibile e comburente che sembra ingannevolmente inesauribile, i due giovani si domanadano a vicenda: "cosa facciamo stasera?". ed entrambi, una sola voce, si sussurrano vibrando: non è importante.se chiedeste a un branco di femminucce: "secondo te, il marito ama sua moglie?" probabilmente la risposta quasi unanime sarebbe: beh, no, se l'avesse amata veramente avrebbe rifatto lui i letti al posto di lei, o almeno le avrebbe dato una mano, perchè sapeva che per lei era importante, e così sarebbero anche partiti prima.
se poi fate la stessa domanda a ruoli invertiti a un branco di maschietti: "secondo te, la moglie ama suo marito?" probabilmente la risposta quasi unanime sarebbe: beh, no, se l'avesse amato veramente avrebbe lasciato la casa in disordine e sarebbero partiti subito, perchè sapeva che per lui era importante partire il prima possibile.
la verità è che queste due persone amano, quasi. hanno un potenziale dentro, ma non lo stanno usando. questo è l'amore saggio dei nostri vecchi, quello che i cinesi sintetizzano con "ama ciò che sposi, non sposare ciò che ami". grandioso, eh? per l'amor del cielo: nessuno intende sottovalutarne la portata. e anche una certa umana bellezza. avercene! ma non è amore. il filosofo de stoparde lo chiama "affettuosa tolleranza". bello, ma non è amore. i due vorrebbero il potere, non ci rinunciano, ma tollerano. bello, ma non è amore.
a questo punto uno dei più intraprendenti di voi potrà pensare: eh già! l'amore è quando lui rifa i letti al posto suo perchè sa che per lei è importante, e lei gli urla dalla porta di casa "dai, andiamo! lascia stare i letti li rifaccio stasera!", perchè sa che per lui è importante.
grande passo in avanti. ma ahimè no, neanche questo è l'amore. vorrebbero il potere, ma ci rinunciano. bellissimo, ma non è amore.
l'amore è quando lui rifà i letti, lei urla dalla porta di casa "andiamo!", e quello che succede, che si parta o non si parta, NON È IMPORTANTE!-----------------------------------------------------------