State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

mercoledì 28 febbraio 2018

UBUNTU


Per iniziare la giornata scelgo un caffè,

per continuarla, un sorriso –
Stephen Littleword
🙃Ubuntu😀

Io sono perché noi siamo 


Ubuntu

« In Africa esiste un concetto noto come Ubuntu, il senso profondo dell’essere umani solo attraverso l’umanità degli altri; se concluderemo qualcosa al mondo sarà grazie al lavoro e alla realizzazione degli altri, »
(Nelson Mandela, novembre 2008
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lunedì 26 febbraio 2018

"Venditori di fumo e liberatori di coscienze"

"Venditori di fumo e liberatori di coscienze"

videoconferenze, diretta streaming, vangelo, domenicale, Luca Buccheri, Parrocchia dell'Invisibile

MARTEDÌ 27 FEBBRAIO VIDEOCONFERENZA alle ORE 21 in STREAMING sul tema "Venditori di fumo e liberatori di coscienze(Gv 2,13-25). L'episodio della "purificazione del Tempio" è un invito a guardare la nostra vita personale e sociale per riconoscere chi cerca di comprarci e chi invece vuole liberare le nostre coscienze. A cura della Parrocchia dell'Invisibile.
Il brano musicale consigliato è “Mercanti e Servi” dei Nomadi, con l'indimenticabile voce di Augusto Daolio. A cura di Sauro Secci. 
Come vedere la diretta. Collegati al sito www.terradelsanto.it e clicca in alto a destra su "LIVE" dalle ore 21 alle 22 del martedì, poi clicca sulla freccia play del video e inizia a seguire la diretta. Se vuoi durante la diretta puoi iscriverti anche alla chat (sotto il video) per condividere le tue impressioni e porre le tue domande. In ogni caso potrai rivedere la videoconfenza in differita o scaricarla nei giorni successivi come audio o come testo scritto. La troverai nel box in basso a sinistra della Home page del sito.
Consigliamo di seguire la DIRETTA in piccoli gruppi per condividere insieme una serata di ascolto e riflessione sulla Parola che vuole far crescere la Vita.

Mercanti E Servi

 Nomadi con la meravigliasa voce del mito Augusto Daolio.

album :Che Film e La Vita

LE SERATE PRECEDENTI>>> Vangelo domenicale




domenica 25 febbraio 2018

Io e Dio...


Foto
  (e non di Trilussa come viene accreditata spesso erroneamente sul web e sui social network!!!)

Ve vojo riccontà ‘na storia strana.
Che m’è successa propio l’artra settimana
Camminavo pe’ r vialone davanti alla chiesa der paese
Quanno ‘na strana voja d’entrà me prese​
Sia chiaro non so mai stato un cristiano praticante
Se c’era un matrimonio, se vedevamo al ristorante
Ma me so sentito come se quarcuno,
Me dicesse: “dai  entra, nu’ c’è nessuno”

Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni«L’espressione “patria” si collega con il concetto e con la realtà di “padre” (pater).

Papa Giovanni Paolo II – Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni«L’espressione “patria” si collega con il concetto e con la realtà di “padre” (pater). La patria in un certo senso si identifica con il patrimonio, cioè con l’insieme di beni che abbiamo ricevuto in retaggio dai nostri padri. Significativamente molte volte si usa, in questo contesto, l’espressione “madrepatria”. Per esperienza personale tutti sappiamo in quale misura la trasmissione del patrimonio spirituale si compia per mezzo delle madri. La patria dunque è l’eredità e, nello stesso tempo, è la situazione patrimoniale derivante da tale eredità; ciò riguarda anche la terra, il territorio. Ma più ancora il concetto di patria coinvolge i valori e i contenuti spirituali che compongono la cultura di una data nazione».[…]«Nel concetto stesso di patria, è contenuto un profondo legame tra l’aspetto spirituale e quello materiale, tra la cultura e il territorio. Il territorio strappato con la forza ad una nazione diventa, in un certo senso, un’implorazione ed anzi un grido rivolto allo “spirito” della nazione stessa. Lo spirito della nazione allora si desta, vive di una vita nuova e lotta perché siano restituiti alla terra i suoi diritti».[…]«Se ci si chiede quale posto occupi il patriottismo nel Decalogo, la risposta non dà luogo a titubanze: si colloca nell’ambito del quarto comandamento, il quale ci impegna ad onorare il padre e la madre. È infatti uno di quei sentimenti che la lingua latina comprende nel termine pietas, sottolineando la valenza religiosa sottesa al rispetto e alla venerazione dovuti ai genitori. Dobbiamo venerare i genitori, perché essi rappresentano per noi Dio Creatore. Dandoci la vita, partecipano al mistero della creazione e meritano perciò una venerazione che rimanda a quella che tributiamo a Dio Creatore. Il patriottismo contiene in sé questo genere di atteggiamento interiore, dal momento che anche la patria è per ciascuno, in modo molto vero, una madre. Il patriottismo spirituale che ci è trasmesso dalla patria ci raggiunge attraverso il padre e la madre, e fonda in noi il corrispettivo dovere della pietas».[…]«Il patrimonio e, in seguito, la patria sono dunque strettamente uniti dal punto di vista concettuale con il generare; ma anche il termine “nazione” ha un suo rapporto, dal punto di vista etimologico, con il nascere. — Col termine “nazione” si intende designare una comunità che risiede in un certo territorio e che si distingue dalle altre comunità per una propria cultura. La dottrina sociale cattolica ritiene che tanto la famiglia quanto la nazione siano società naturali, e quindi non frutto di semplice convenzione. Perciò nella storia dell’umanità esse non possono essere sostituite da nient’altro»

sabato 24 febbraio 2018

Vincent Van Gogh, artista fuori dal tempo


Vincent Van Gogh, artista fuori dal tempo


Marco Goldin. Gli ultimi settanta giorni di Van Gogh. Estratto dal DVD


Il 7 novembre 2017, nel meraviglioso Teatro Olimpico di Vicenza, Marco Goldin ha tenuto una lezione dedicata agli ultimi settanta giorni di Van Gogh. Raccontandone, come egli stesso scrive nel libretto che accompagna il DVD, "gli struggimenti e i campi di grano, con i suoi dolori laceranti e i suoi cieli, i papaveri a galleggiare sul verde dell’erba fino all’ultimo albero della vita. E allora Van Gogh non è più solo il pittore che si spara un colpo di rivoltella al petto in una domenica sera di fine luglio, sconfitto dall’amore. Van Gogh siamo noi, siamo noi che tocchiamo il cielo con un dito quando si accende la felicità del vivere, come essere bambini per sempre, aperti all’infinito e all’immenso. Siamo noi quando scende la sera ed è più difficile trovare la strada, e capita di perdere il sentiero, di smarrirsi quando l’amore non torna indietro e si guarda alla corona delle stelle come a un manto che possa proteggere."
La lezione, accompagnata musicalmente da Anna Campagnaro (violoncello e voce), Renzo Ruggieri (fisarmonica) e Mauro Martello (flauti), è stata preceduta da un primo momento in cui Marco Goldin ha letto il "Canto dolente d’amore (l'ultimo giorno di Van Gogh)", un monologo teatrale, da lui scritto appoggiandosi "alla vita di un uomo straordinario, alla sua brama di conquistare l’amore". Così come da quel testo è partito il pittore Matteo Massagrande per tradurre i versi di Goldin in immagini, diventati infine sette quadri, esposti dal vero in Basilica Palladiana a Vicenza e proiettati quella sera durante la lettura.

florentiadomus.tumblr.com/post/171233242685/chi-di-noi-pu%C3%B2-dire-di-non-essere-mai-stato-muto


E uscimmo a rivedere le stelle.


E uscimmo a rivedere le stelle.
Ma sopratutto, chi può dire di non aver mai espresso un desiderio sotto le stelle, magari nella notte di San Lorenzo, quando le stelle cadono (vorticano in cielo” , dipingerebbe Van Gogh) quasi a sfiorare il nostro stare in terra? Lo si fa per gioco magari, con qualche risata, a dirci che in fondo non ci crediamo tanto a queste cose. Eppure è un esigenza del cuore, quella di affidare alle stelle i nostri desideri. Perché abbiamo bisogno di permetterci di sognare, di esprimere quel che ci manca, anche solo per augurarcelo. Desiderare, in latino, indica una mancanza. De-sidus, letteralmente, vuol dure, “mancanza di stelle”.
E dalle stelle gli antichi traevano buoni auspici. Sotto il cielo stellato desideriamo, dunque, perché ci mancano stelle quaggiù in terra. Ci mancano buone notizie, ci mancano Vangeli che diano gusto al nostro vivere.
Sotto le stelle, quindi, viviamo la tensione tra due sentimenti opposti:
una bruciante speranza è una straziante ferita. 
La bellezza di permetterci di sognare e il disagio di sentire che qualcosa ci manca.
                                               Chiesa di Altavilla vicentina.



Beethoven Symphony 7 + Hubble images


Vincente Van Gogh, Notte stellata



VAN GOGH "Tra il grano e il cielo"
www.comune.vicenza.it/file-eventi/181976-VanGogh_locandina.pdf



venerdì 23 febbraio 2018

“SERENO”





DOPO TANTA NEBBIA A UNA A UNA SI SVELANO LE STELLE RESPIRO IL FRESCO CHE MI LASCIA IL COLORE DEL CIELO MI RICONOSCO IMMAGINE PASSEGGERA PRESA IN UN GIRO IMMORTALE


Chi di noi può dire di non essere mai stato muto al cospetto della bellezza di un cielo stellato ?Di essersi lasciato rapire da tanta immensità? 
...
Sotto le stelle, quindi viviamo la tensione tra due sentimenti opposti: una bruciante speranza e una straziante ferita.
La bellezza di permettersi di sognare e il disagio di sentire che qualcosa ci manca.
SERENOBosco di Courton, luglio 1918
Dopo tanta
Nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
Il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
immortale
LA SERÉNITÉ DE CE SOIR
après tant de nouage une à une se dévoilent les
étoiles
je respire la fraîcheur que me lasse sur les lèvres
la couleur du ce ciel
je m’aperçois avec douce tristesse une image qui
passe
pris en un tour éternel
Giuseppe Ungaretti