E uscimmo a rivedere le stelle.
Ma sopratutto, chi può dire di non aver mai espresso un desiderio sotto le stelle, magari nella notte di San Lorenzo, quando le stelle cadono (“vorticano in cielo” , dipingerebbe Van Gogh) quasi a sfiorare il nostro stare in terra? Lo si fa per gioco magari, con qualche risata, a dirci che in fondo non ci crediamo tanto a queste cose. Eppure è un esigenza del cuore, quella di affidare alle stelle i nostri desideri. Perché abbiamo bisogno di permetterci di sognare, di esprimere quel che ci manca, anche solo per augurarcelo. Desiderare, in latino, indica una mancanza. De-sidus, letteralmente, vuol dure, “mancanza di stelle”.
E dalle stelle gli antichi traevano buoni auspici. Sotto il cielo stellato desideriamo, dunque, perché ci mancano stelle quaggiù in terra. Ci mancano buone notizie, ci mancano Vangeli che diano gusto al nostro vivere.
Sotto le stelle, quindi, viviamo la tensione tra due sentimenti opposti:
una bruciante speranza è una straziante ferita.
La bellezza di permetterci di sognare e il disagio di sentire che qualcosa ci manca.
Chiesa di Altavilla vicentina.
VAN GOGH "Tra il grano e il cielo"
www.comune.vicenza.it/file-eventi/181976-VanGogh_locandina.pdf
Beethoven Symphony 7 + Hubble images
VAN GOGH "Tra il grano e il cielo"
www.comune.vicenza.it/file-eventi/181976-VanGogh_locandina.pdf
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