State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

venerdì 28 dicembre 2012

nulla è così bello al mondo ...

LA BELLEZZA DI UN BAMBINO....CHE TI GUARDA.... BUON ANNO 2013



SGUARDO DI BIMBO

IMMAGINE Dal blog: delfinope1953


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Charles Péguy. La preghiera dei bambini



Nulla è bello come un bambino che s’addormenti nel dire la preghiera, dice Dio.
Vi dico, nulla è così bello al mondo.
E dire che ne ho viste di bellezze, nel mondo.
E me ne intendo. La mia creazione trabocca di bellezze.
La mia creazione trabocca di meraviglie.
Ce n’è tante da non sapere dove metterle.
Ho visto milioni e milioni d’astri ruotare sotto i miei piedi come le sabbie del mare.
Ho visto giornate ardenti come fiamme.
Giorni d’estate, di giugno, luglio, agosto.
Ho visto sere d’inverno distese come un mantello.
Ho visto sere d’estate calme e dolci come una pioggia di paradiso
Tutte disseminate di stelle.
Ho visto queste colline della Mosa e queste chiese che sono le mie case.
E Parigi e Reims e Rouen e cattedrali che sono i miei palazzi, i miei castelli.
Così belli che li conserverò nel cielo.
Ho visto la capitale del regno a Roma capitale della cristianità.
Ho sentito cantare la messa e i vespri trionfali.
Ho visto queste pianure e queste valli di Francia.
Che sono la cosa più bella.
Ho visto il mare profondo, e la profonda foresta, e il cuore profondo dell’uomo.
Ho visto cuori divorati d’amore
Durante l’intera vita
Estatici di carità.
Che bruciavano come fiamme:
Ho visto martiri così animati di fede
Saldi come roccia sul cavalletto
Sotto i denti di ferro.
(Come un soldato che resista da solo per tutta la vita
Per fede
Per il suo generale (apparentemente) assente.)
Ho visto martiri in fiamme come torce
Prepararsi così le palme sempre verdi.
Ho visto stillare sotto gli uncini di ferro
Gocce di sangue splendenti come diamanti.
Ho visto stillare lacrime d’amore
Che dureranno più a lungo delle stelle del cielo.
E ho visto sguardi di preghiera, di tenerezza,
Estatici di carità
Che brilleranno in eterno per notti e notti.
Ho visto vite intere dalla nascita alla morte,
Dal battesimo al viatico,
Svolgersi come una bella matassa di lana.
Ora vi dico, dice Dio, non conosco nulla di così bello in tutto il mondo
Come un piccolo bimbo che s’addormenti nel dir la preghiera
Sotto l’ala dell’angelo custode
E che sorride da solo scivolando nel sonno.
E già mescola tutto insieme e non ci capisce più nulla
E arruffa le parole del Padre Nostro e le infila alla rinfusa tra le parole dell’Ave Maria
Mentre già un velo gli cala sulle palpebre,
Il velo della notte sul suo sguardo, sulla sua voce.
Ho visto i santi più grandi, dice Dio. Ebbene, io vi dico.
Non ho mai visto nulla di più buffo e quindi di più bello al mondo
Di questo bimbo che s’addormenta nel dir la preghiera
(Di quest'esserino che s’addormenta fiducioso)
E che mescola Padre Nostro e Ave Maria.
Nulla è più bello, e in questo perfino
La Santa Vergine è d’accordo con me.
Su quest’argomento.
E posso ben dire che sia il solo punto su cui andiamo d’accordo. Perché generalmente siamo di parere contrario.
Perché lei è per la misericordia.
E io, bisogna pure che io sia per la giustizia.

Così, dice Dio, come capisco mio figlio. Mio figlio l’ha detto e ridetto. (Perché bisogna intendere alla lettera ogni parola di mio figlio.) Sinite parvulos. Lasciate che vengano.
Sinite parvulos venire ad me. Lasciate che i piccoli vengano a me.
I piccoli bimbi.

Allora gli furono offerti dei piccini perché imponesse loro le mani e pregasse. Ora i discepoli li rimproveravano.
Ma Gesù disse loro: Lasciate i piccoli, e non impedite che vengano a me: talium est enim regnum coelorum. Infatti di costoro è il regno dei cieli. A loro, a quelli come loro appartiene il regno dei cieli.
E dopo avere imposto loro le mani, se ne andò.


giovedì 20 dicembre 2012

21 <> 12 <> 12

DA sullastradadiemmaus

 Scritto da don Marco Pozza



Quel giorno (21 dicembre 1979 - 2012) fu per me davvero da fine del mondo! Per la prima volta provai l'ebbrezza di calcare il palcoscenico della vita. Grazie al coraggio di un uomo e di una donna che ben presto imparai a chiamaremamma e papà. Da quel giorno tutto ebbe il sapore delle cose semplici, quelle che ancor oggi rendono amabile la mia terra di collina: quattro parole al chiaror di luna, una stretta di mano in calce al sentiero, una brocca d'acqua di fontana, il trascolorare dei faggi nell'autunno dei monti, la cantilena quieta del cuculo a maggio.

Un sogno lungo trentatre anni, con l'aggiunta di quei nove mesi passati ad organizzarmi nel segreto del grembo di una donna meravigliosa, la mia mamma. E tutto il resto a colorare la storia in compagnia di chi ha reso la mia vita meno monotona e più luccicante con la sua amabile presenza, mio fratellino Sandro. A loro oggi dedico il grazie più bello. A loro e a quell'esiguo manipolo di monaci pazienti che ogni giorno cercano disperatamente di fare di me un uomo migliore, accettando di ripartire dopo ogni mio fallimento. Spinti e convinti da un Dio che perdutamente mi ama e dannatamente mi riaccredita fiducia all'alba di ogni nuovo giorno. 
Da oltre trent'anni.
Alessandro Magno a 18 anni vinse la battaglia di Cheronea; santa Giovanni d'Arco aveva appena 17 anni quando liberò Orleans; Blaise Pascal a 16 anni già scriveva opere e a 18 anni inventò la prima macchina calcolatrice della storia; Mozart componeva a 18 anni; Domenico Savio divenne santo a 15 anni. Santa Teresina morì a 25 anni; Guglielmo Marconi aveva 21 anni quando compì il primo esperimento di trasmissione senza fili. Raffaello Sanzio morì a 37 anni, Chopin a 36, Gesù di Nazareth detto Cristo a 33 anni. Oggi non capisco se sono in ritardo oppure ancora in tempo: la sola speranza che batte nel mio cuore in festa è quella d'essere un giorno all'altezza del sogno di Lui. Che quel giorno, inimitabile nella sua graziosità, accese in uno sperduto paese di montagna un'avventura da fine del mondo: la vita del piccolo Marco.
Una vita colorata di speranza.

“Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere sai cosa?
La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente quanto basta
per sei.
E alla povera gente che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
(G. Rodari)

A chi mi vuole bene, grazie.
 A chi non me ne vuole, grazie lo stesso.
 A chi ci ha provato a volermene, grazie davvero: non è mai stato facile – e forse mai lo sarà - amare uno come me.
 “Eppur si muove” - scrisse Galileo Galilei!


mercoledì 12 dicembre 2012

Addio, Monti ...sorgenti dall'acque


Un po’ di cultura non fa mai male.
Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile, se non fosse stato il tremolare e l'ondeggiar leggero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. S'udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido, il gorgoglìo più lontano dell'acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di quei' due remi, che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano a un colpo grondanti, e si rituffavano...
Addio, Monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio!


addio Monti.jpg
Grazie a Piero





Addio monti sorgenti dall'acque,ed elevati al cielo... (Promessi Sposi,Ludovico)


L’OPERA DELL’UOMO – L’”Addio ai monti” di Alessandro Manzoni: La lirica dell’emigrante di ieri e di oggi





Ebook gratuito - I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni