State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

domenica 31 dicembre 2017

Dio non esaudisce i nostri desideri, ma realizza le sue promesse.

TANTI💕AUGURI X UN SERENO E ✨LUMINOSO ✨2018💕


“Se vuoi vivere la vita

stupisciti dell’esistenza in sé,

dedicati all’ascolto, alle relazioni

cerca di trovar tempo

per contemplare e sognare”.

Possa fare della tua vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.

(Rabindranath Tagore)

Dio non esaudisce i nostri desideri, 

ma realizza le sue promesse. 

 ‘Dietrich Bonhoeffer’

💕Tanti💕Auguri 💕Buon Anno✨ 

Video Player
00:00
00:00

giovedì 28 dicembre 2017

NO Botti di capodanno ...

Lo ripropongo ...

Attachment.png

✨🙃Sono bastati pochi petardi e Fly ha cominciato a tremare come una foglia 🙏🏻

✨🙃 a Capoddnno NO Botti

Mi piacerebbe che questo mio pensiero venisse condiviso.

I botti di Capodanno sono una tradizione apparentemente innocua, ed invece fanno saltare mani, occhi, mutilano per sempre adulti e bambini, uccidono persone ed animali.
"Ma, io sono prudente", dice l'acquirente.
Forse.
Lo dicevano anche quelli finiti all'ospedale l'anno scorso.
Delle vittime dei fuochi d'artificio si parla sempre il 2 Gennaio, mai a Dicembre. 
Rovina l'atmosfera, credo.
"Ma io sono attento."
Sei attento anche ai cani della casa a fianco alla tua?
E alle persone che ci abitano?
Ai neonati, agli anziani, ai disabili?
Sei capace di controllare la loro paura? 
Sei capace di rallentare il loro cuore quando batte forte?
Non comprare i botti. Non spararli.
È una tradizione stupida e dannosa, di quando non eravamo coscienziosi.
Per favore, condividi questa immagine, e, se possibile, copia e incolla questo mio scritto.
Non è una catena, per questo ho messo la mia firma.
È un paracadute.
Buone Feste. 
Buon anno.

Andrea Cascioli, Dicembre 2013.

Esattamente un anno fa lanciavo questa campagna.
Dal mio Diario ha avuto 21.000 condivisioni, 882.000 visualizzazioni.
Il comune di Modena ha vietato i botti nel periodo delle Feste, e un sito animalista ha condiviso l'identica immagine tagliando il mio nome ma raccogliendo altre 9.000 condivisioni e ulteriori 378.000 visualizzazioni.
Il mercato dei fuochi d'artificio, complice la Crisi, ha avuto un crollo.
Nel 2013 le vendite sono calate del 14%.
Insomma, ho provato a sensibilizzare, e credo (spero) di aver contribuito un minimo alla coscienza collettiva di un problema poco considerato, ma profondamente incivile.
Oggi è il 3 Dicembre 2014.
Quest'anno ho molti nuovi contatti, anche alcuni followers, e mi piacerebbe che questa immagine venisse nuovamente condivisa.
Una presa di coscienza su un argomento del genere non riguarda solo i cani, ma anche altri animali, persone, anziani, disabili.
Per suggerire di pensare anche a loro, e non solo al nostro divertimento, io vi chiedo di aiutarmi, condividendo questa immagine ed il post ad essa collegato.
Grazie.

Andrea Cascioli, 

Per chi volesse, esiste anche una petizione:
https://www.change.org/p/una-legge-nazionale-contro-i-botti-di-capodanno

Il sentimento più alto che un uomo possa provare è quello della gratitudine...


Gratitudine 

Il sentimento più alto che un uomo possa provare è quello della gratitudine.

Un uomo prova gratitudine quando chinandosi sulla propria storia riesce a vedere bellezza anche nelle pieghe e nelle ferite.

Prova gratitudine non perchè comprende tutto ma perchè intuisce un senso altissimo della propria storia, di cui il dolore e le contraddizioni sono solo battute di una sinfonia più grande.

(L.M. Epicoco)

Signore, fammi vivere di un unico grande sentimento – fa’ che io compia amorevolmente le mille piccole azioni di ogni giorno, e insieme riconduci tutte queste piccole azioni ad un unico centro, a un profondo sentimento di disponibilità e di amore. Allora quel che farò, o il luogo in cui mi troverò, non avrà più molta importanza.

(Etty Hillesum, Diario)

www.facebook

http://www.facebook.com/Fraternit%C3%A0-di-Romena-a-Padova

mercoledì 27 dicembre 2017

Predicazioni di Natale ...Er presepio

Predicazione di Natale della pastora Lidia Maggi 

Culto Evangelico Radio1 del 25 dicembre 2017 (sito: https://goo.gl/C8PTkh)

(come un’arancia amara) SUL NATALE… anno 2017
 Luca Buccheri
“Buon Natale!” Ci salutiamo così in questi giorni… ed è bello che sia così. Mi chiedevo però che senso possa avere questo saluto per noi oggi.
Natale è la festa della luce (il Sol invictus), della gioia (guarda i pastori), della tenerezza per un Bimbo che nasce. Che non sia dunque l’augurio a vivere felicemente, nella luce, nella gioia e nella tenerezza questo tempo e la vita tutta?
Eppure sento, in questo giorno, in queste giornate che girano intorno alla festa, anche tanta tristezza, tanto buio dentro, tanto vuoto… e non solo io, ma lo avverto anche in tante persone che vivono distacchi dolorosi, divisioni laceranti, situazioni di sofferenza, lutto, malattia, solitudine.
Mi domando se ho il diritto, se abbiamo il diritto di essere tristi, di non sentire gioia in questo giorno, se ho il diritto di dire queste cose da un altare in questo giorno, se ho il diritto – proprio io, prete – di fare un po’ il “guastafeste”…
Oggi mi sono risposto di si!
Ho il diritto di non sentirmi a mio agio, di non riuscire a fare mia quell’atmosfera natalizia tutta luminarie e alberi addobbati, di non provare quel “volemose bene” che noi romani abbiamo insegnato al mondo… e che coincide vagamente con il messaggio del Natale commercializzato.
Quest’anno non ho fatto l’albero e nemmeno il presepe, non ho messo luminarie. E per cenone ho mangiato pizza! E sono triste. Sono triste perchè sento piuttosto finti tutti gli obblighi imposti da quello che sempre più mi rifiuto di chiamare Natale. No, questa non è la festa di Gesù. Non ce l’ha chiesto lui di festeggiarlo così. Chiamiamolo in un altro modo… festa della riunione famigliare, festa delle luci, festa della bontà, del cibo…, ma non chiamiamolo Natale.
Vi leggo uno stornello di un grande poeta romanesco, Trilussa, che dice pressapoco così:

facebook.com/unmarediparole/
Er presepio
Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
 
gloria.tv/video


Fabrizio De Andre   ... 

Fabrizio De Andrè - Ave Maria

Gesù (e la sua famiglia) non è stato contento di nascere come un profugo, fuori casa, fuori città, perchè per lui “non c’era posto”. Allora questa è la festa di tutti quelli che nascono lontani da casa, senza un luogo, che sono stranieri, profughi, migranti, perseguitati, come Gesù, che nasce in una mangiatoia di animali, tra i pastori nomadi senza-luogo, che diventano i primi evangelizzatori.
Gesù non è nato in mezzo alla luce, tra i riflettori della storia, è nato povero, nel buio di una grotta, di notte.
Gesù non è nato in mezzo al frastuono impazzito delle città e delle strade in frenetica corsa per regali e partenze, è nato nel silenzio, nel nascondimento, nessun giornalista ha preannunciato la sua nascita – come si faceva per i personaggi importanti – ma solo le creature invisibili (gli angeli) hanno cantato lievemente il “gloria” che ha rotto il silenzio di quella notte!
Non è nato in una villa (sarebbe stato un dio per i ricchi), nè in una baracca (sarebbe stato un dio dei poveri), e neanche in una casa costruita da mani d’uomo, ma in una grotta, per indicare a tutti che c’è una realtà non costruita da mani d’uomo, ma da Dio, che dobbiamo cercare.
Viene “deposto in basso” nella mangiatoia, per indicarci che questo Dio si è fatto carne abbassandosi, facendosi più basso di tutti, più piccolo, più indifeso… forse perchè solo così chi si sente “giù”, chi non si sente di festeggiare oggi, può sentirsi capito, accolto. Forse perchè solo chi torna ad essere piccolo come un bambino, chi si abbassa e non si esalta, può entrare nel regno di Dio, nella sua logica paradossale.
Un Dio che nasce “figlio”, come tutti noi siamo nati figli, per indicare che quella dei “figli” e dunque dei “fratelli” è la nostra vera identità.
Non l’identità cristiana, non l’appartenenza ad una tradizione religiosa o sociale, non l’appartenenza ad un territorio, l’esserci nato, ecc. (e noi siamo ancora lì a litigare sullo ius soli!) ma l’identità di figli, di un Dio che si abbassa per abbracciare tutti, dal più piccolo al più grande.
Allora il Natale è la festa dei figli che si ritrovano fratelli! Di chi si abbassa e perdona chi l’ha tradito, insultato, diffamato, di chi si abbassa e fa il primo passo, di chi decide di non nutrire rancore, di andare oltre. Di accogliere chi è più piccolo, povero, migrante, indifeso.
Di chi accoglie anche le ombre, le tristezze, il buio, il frastuono che è dentro di sé, di chi gli da diritto di cittadinanza e concede che può sentirsi così anche a Natale.
E permettetemi di non essere felice, oggi, se non sono riuscito a vivere questo. Vi auguro di essere felici, perchè siete riusciti a vivere più da figli e da fratelli!

martedì 26 dicembre 2017

7 espressioni che gli angeli regalarono ai pastori.

Di questo Natale vorrei che ci imprimessimo in cuore le sette espressioni che gli angeli regalarono ai pastori. Parole vive, che devono abitare il nostro cuore, continuamente. Tesoro prezioso!
1. non temete: Dio non deve farmi paura, mai. Se fa paura non è Dio che bussa alla tua vita. Può far paura un neonato? Dio è un bacio caduto sulla terra a Natale per te, un pargoletto che ti guarda…stupito quanto te.
2. vi annuncio una grande gioia: la gioia è Dio che viene verso te, il grande verso il piccolo, dal cielo verso la terra, da una città verso una grotta, dal tempio ad un campo di pastori. 
3. che sarà per tutto il popolo: la gioia di vivere, la vita in pienezza, è per tutti, ma proprio tutti, anche per la persona che si sente più lontana e sbagliata. 
4. è nato per voi un salvatore: la sorgente di questa felicità è un Dio che si fa per noi guaritore delle nostre ferite, che viene a salvarci dalla tristezza, dalla paura, dalla mancanza d’amore, dai colpi che ci ha dato la vita. Il nostro Dio considera ognuno speciale, e ha un solo desiderio, far risplendere la nostra luce e bellezza, fare delle nostre vite un’opera d’arte.
5. ci sia pace in terra: sulla terra ci può essere pace, anzi ci sarà di sicuro, nonostante tanti segni contrari, come una primavera che non si lascia spaventare dagli inverni della storia. Ma la pace vera la si fa ogni giorno dentro noi, nella nostra piccola vita.
6. agli uomini che egli ama: tutte le persone sono amate teneramente, buoni e meno buoni, amati per sempre, a uno ad uno.
7. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato su una mangiatoia. Tutto qui! Non cercare altro segno, ti basti Dio tra le tue braccia, in uno scambio di sguardi e di abbracci.
Fra Giorgio Bonati

sabato 23 dicembre 2017

Abbracci ... non solo a Natale🎄❄️✨🌲

L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.
abbraccio-di-orso-thumb2095754
Adopero le parole come abbracci, morbida calda tenera e pura condivisione.Per questo scrivo, per questo canto, è questo che adesso rende la mia anima un campo dove semino e raccolgo, disegno aurore fantastiche e scruto il mistero della notte intrecciando respiri di speranza, riempo le crepe e i solchi di piccoli semi, chicchi minuscoli rapiti e offerti da altri abbracci.Ho labbra che arano il deserto..ho baci bagnati d’acqua e mani che stringono è il mio modo astratto di dire grazie, perchè cerco e trovo sempre ceste colme di gratitudine da voler restituire.Abbracci e contorsioni del cuore a levigare i giorni, a attutire  i colpi delle assenze..ad accartocciarmi per stirare ancora i segni fino a renderli lisci e mi accorgo che è sublime l’attimo in cui il cielo sceglie di baciare la terra l’attimo esatto in cui si consuma l’abbraccio è vita che si unisce alla vita, puoi udirne le grida, puoi esplodere in un divenire fatto di vene e croci, di apnea che genera il respiro..di mare che rimbomba fino a placare e bastare ad ogni silenzio, ogni solitudine.Abbracci a sciogliere ogni filo che si attorciglia sul cuore..nel riverbero di una luce morbida, luce bianca senza conati di incertezza e paura..abbraccio è così che ascolto il mio cuore condiviso spingo avanti il battito e respiro aria, senza rubare


Non importa cosa trovi sotto l'albero, ma chi trovi intorno.



A Natale non importa cosa trovi sotto l'albero,ma chi trovi intorno(Stephen Littleword)



Sul pianeta degli alberi di Natale e altri racconti - Gianni Rodari

Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

Che strano, beato pianeta .
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.

Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.

In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
ti fa l'inchino e dice: "Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore ."

Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è.

Un bel pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste .
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?

(Gianni Rodari)


Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.


Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.


E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.


Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.


- Gianni Rodari -




In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 "Fate attenzione, vegliate...". 
Vivere attenti. Ma a che cosa? Attenti alle persone, alle loro parole, ai loro silenzi, alle domande mute, ad ogni offerta di tenerezza, alla bellezza del loro essere vite incinte di Dio.
Attenti al mondo, nostro pianeta barbaro e magnifico, alle sue creature più piccole e indispensabili: l’acqua, l’aria, le piante.
Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di realtà in cui mi muovo.


- Padre Ermes M. Ronchi -