State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

sabato 23 dicembre 2017

Abbracci ... non solo a Natale🎄❄️✨🌲

L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.
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Adopero le parole come abbracci, morbida calda tenera e pura condivisione.Per questo scrivo, per questo canto, è questo che adesso rende la mia anima un campo dove semino e raccolgo, disegno aurore fantastiche e scruto il mistero della notte intrecciando respiri di speranza, riempo le crepe e i solchi di piccoli semi, chicchi minuscoli rapiti e offerti da altri abbracci.Ho labbra che arano il deserto..ho baci bagnati d’acqua e mani che stringono è il mio modo astratto di dire grazie, perchè cerco e trovo sempre ceste colme di gratitudine da voler restituire.Abbracci e contorsioni del cuore a levigare i giorni, a attutire  i colpi delle assenze..ad accartocciarmi per stirare ancora i segni fino a renderli lisci e mi accorgo che è sublime l’attimo in cui il cielo sceglie di baciare la terra l’attimo esatto in cui si consuma l’abbraccio è vita che si unisce alla vita, puoi udirne le grida, puoi esplodere in un divenire fatto di vene e croci, di apnea che genera il respiro..di mare che rimbomba fino a placare e bastare ad ogni silenzio, ogni solitudine.Abbracci a sciogliere ogni filo che si attorciglia sul cuore..nel riverbero di una luce morbida, luce bianca senza conati di incertezza e paura..abbraccio è così che ascolto il mio cuore condiviso spingo avanti il battito e respiro aria, senza rubare


Non importa cosa trovi sotto l'albero, ma chi trovi intorno.



A Natale non importa cosa trovi sotto l'albero,ma chi trovi intorno(Stephen Littleword)



Sul pianeta degli alberi di Natale e altri racconti - Gianni Rodari

Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

Che strano, beato pianeta .
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.

Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.

In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
ti fa l'inchino e dice: "Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore ."

Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è.

Un bel pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste .
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?

(Gianni Rodari)


Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.


Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.


E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.


Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.


- Gianni Rodari -




In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 "Fate attenzione, vegliate...". 
Vivere attenti. Ma a che cosa? Attenti alle persone, alle loro parole, ai loro silenzi, alle domande mute, ad ogni offerta di tenerezza, alla bellezza del loro essere vite incinte di Dio.
Attenti al mondo, nostro pianeta barbaro e magnifico, alle sue creature più piccole e indispensabili: l’acqua, l’aria, le piante.
Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di realtà in cui mi muovo.


- Padre Ermes M. Ronchi -

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