State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

martedì 31 marzo 2015

Cari contestatori... non poi così lontani.



Originally posted on il blog di Costanza Miriano:


foto Corriere cesenate
 foto Corriere cesenate
di Costanza Miriano

 Cari contestatori che a Cesena mi avete aspettato oltre tre ore, credo quattro, fuori, in piedi, al buio e non dico al gelo ma neanche al tepore, mi dispiace sinceramente – chi mi conosce sa che non sono ironica, potrei essere la mamma di quasi tutti voi – di avervi dato tanto disturbo inutile. So che sarebbe stata solo questione di parlarci, ma voi avete preferito non entrare (credo che dopo che hanno aperto la saletta col collegamento in streaming nessuno o quasi sia rimasto fuori) e non avete voluto fare domande, neanche anonime, eppure il moderatore aveva dato il suo cellulare a tutti, e mi ha sottoposto tutte e 35 le domande arrivate via sms. Sarebbe stato interessante confrontarci e secondo me anche scoprire di non essere poi così lontani.
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Settimana santa...



Settimana santa, la “grande settimana”.

Settimana_santa2015

"combonianum.org”.
Per i primi cristiani la celebrazione pasquale si inscriveva in un quadro temporale ben preciso: non arrivava in un momento qualsiasi dell’anno, ma al termine di un periodo eccezionale, una settimana particolare nella quale tutto aveva inizio, e tutto veniva portato a compimento. La chiamavano la “grande settimana”: dalla domenica delle Palme a Pasqua, mentre noi parliamo di lunedì santo, martedì santo, eccetera.Detto questo, sarebbe auspicabile lasciare la possibilità di scegliere la terminologia antica, che evoca con maggior forza le parole e le vicende che sono a fondamento della nostra fede. L’ingresso nella grande settimana suggerisce l’idea di un esodo, un cammino di liberazione che permette di passare da un mondo a un altro. Non bisogna mai temere di mettersi in cammino, né di abbandonare per un breve intervallo di tempo quel clima di superficialità nel quale il più delle volte viviamo.Questo richiede un certo coraggio. Per ritrovare il significato profondo della grande settimana e gustarla in tutto il suo spessore i cristiani devono imparare a dedicarvi tempo. Non si entra in questa settimana eccezionale come si parte per il week-end! Ci vuole coraggio per sbarazzarsi di tutto il “vecchiume”, ciò che è abitudinario, le pose “inacidite”, i vecchi orizzonti, le solite occupazioni e preoccupazioni, le vecchie angosce… La vera domanda da porsi per il cristiano è: sono disposto a perdere del tempo per poterlo ritrovare come dono alla sorgente?Probabilmente è ciò che vivono, in luoghi come Sylvanès, persone e amici che percorrono fino a mille chilometri, dopo aver preso ferie e lasciato talora il loro paese, e arrivano a volte il giorno delle Palme per poi ripartirsene il lunedì dell’angelo.Durante la grande settimana non vale più l’assioma che “il tempo è denaro”, e si lascia spazio alla sete interiore e a ciò che è urgente nell’ottica di Dio.Ma che cosa succede tra la domenica delle Palme e Pasqua? In quegli otto giorni si ripercorrono per sommi capi i grandi eventi che Cristo ha vissuto per portare a compimento il mistero della sua pasqua, per noi e con noi, attraverso la propria persona.Il mistero è unico. Possiede una sua coerenza essenziale: è il mistero del passaggio dalla morte alla vita. La grande settimana ripercorre questo mistero nei suoi diversi momenti. Ce li ricorda come si commemora l’anniversario dei grandi eventi storici che sono a fondamento di ciò che continuiamo a vivere nel presente. Per noi cristiani si tratta di compiere un passaggio, con Cristo e con la nostra umanità, verso Dio, il Padre.André Gouzes, La notte luminosa. Iniziazione al mistero della Pasqua, Edizioni Qiqajon 2014

domenica 29 marzo 2015

Camminando , camminando... in tre.

Pubblicato da 



Bene ragazzi ieri sera, influenza a parte( che non ho sentita dato il mio cammino)ho ascoltato un concerto che sinceramente lo consiglio ad ognuno di voi.Si, sto parlando di Angelo Branduardi e non storcete il naso, perchè pure io sono un'anima rock, ma quando la musica vi conduce camminando camminando vi trovate in altri luoghi. Credetemi estremamente piacevoli.Quante ne ho sentite prima di decidermi ad accettare questo incarico , non perchè dubitassi, ma per le chiacchiere che ne venivano dietro. "Troppo vecchio(daje), troppo noioso( aridje), superato..etc etc..."Ma voi lo avete mai ascoltato bene questo menestrello della musica , questo professore di strumenti a corde,questo esecutore sopraffino, questo cappellone ormai bianco ma meno riccioluto, questo fine dicitore che in un'atmosfera magica, per pochi intimi purtroppo, ci ha trasportato veramente nel cuore della melodia.
Risultati immagini per angelo branduardi no copyright
Il suo tour è agli inizi, si vede che deve essere in certi punti ancora perfezionato, come un buon piatto che ha  necessità di rodaggio o di qualche aggiunta, ma la conclusone finale..era ...che  , in quelle due ore( e ripeto due ore) io non avevo più l'influenza..meglio della tachipirina!La cosa più edificante era la tripla suonata di campanello d'inizio,quanti anni erano che non lo sentivo più?Puntuale come un orologio alle nove e un quarto in punto , il sipario ci ha mostrato uno scenario semplice ma intrigante, dove i lumi appesi erano soffusi, le varie disposizioni strumentali sembravano sospese, la batteria schermata da una gabbia di plexigas, il tavolino piccino e rotondo con un strana tovaglia e sempre e costantemente un bianco bicchiere altrettanto inspiegabile( sali minerali?) . Arriva, pacato, leggero,vestito tutto di nero come un ottimo studente di Tai - Chi, si muove,prende gli strumenti ,ma tu non lo senti , è veramente soave!Inizia a spiegarci e anche la voce è leggera, non alza il timbro, ci parla come se fossimo a tu per tu (cosa molto difficoltosa con il Maestro!)e sembra proprio che la sua narrazione sia individuale non diffusa per tutto il teatro.
La musica come stregoneria dello sciamano che muovendosi e cantando ti legge dentro, o il mago che riesce a tirar fuori dalla tua anima doni sconosciuti.Questo è il suono, lo stesso suono che fa di San Francesco il giullare di Dio, il poeta del cantico delle creature, che trasforma l'infinitamente piccolo nell'immensità del tutto, dove le particelle di carta diventano fogli, e un piccolo atomo, la struttura umana. C'è la grandezza della gioia espressa con i piatti e tutto accompagnato da movimenti cosi' perfetti da vedere Branduardi come uno strumento a sè , non come il semplice esecutore, ma tutto partecipa con l'armonia, dalla punta dei suoi vistosi capelli alle estremità in movimento, come le mani, ma sono movimenti ritmici cadenzati in esatta sincronia con gli orchestrali.
C'è un intervallo e una seconda parte dove siamo trasportati nel '500, dove amore e morte  convivono costantemente, procurandoci sonetti di vero dolore o di profonda gioia.La pozione magica che ora produce quest'altra magia , non è più il violino, ma la chitarra, una perfetta Ovation di fibra di carbonio, un vero gioiello per chi la sa suonare. E Branduardi la suona, la accarezza,l'accorda e siamo nel mare aperto, siamo tra i flutti, siamo a Nord Ovest , siamo capitani di ventura , spavaldi di fronte all'ignoto e consapevoli della nostra morte.
Ma la sorpresa maggiore è stata quella di vedere rivisitate alcune sue passate canzoni a livello salsa o cumbia , con l'invito(mimando con molta ironia l'accento straniero...) a partecipare sempre al ritmo, cantando, battendo le mani e senza accorgertene ora sei proprio dentro quello che lui voleva all'inizio , sei dentro la musica, non sai chi esattamente ti ci ha portato, ma è doveroso pensare che sia stato proprio lui, con questi suoi giochi di prestigio. Il menestrello è diventato furbo, e tu gli perdoni la sua riservatezza,la sua scarsa disponibilità ad aprirsi come uomo Branduardi, le sue critiche feroci sulla maggioranza dei musicisti che non conoscono una nota,sui vari talent che la riducono in mera opera di business. E allora ti accorgi che ha più parlato lui che molti altri, ma te le ha insinuate a poco a poco tutte queste cose e ti ha fatto volare inconsciamente in un vortice sconosciuto.
Se volete provare tutte queste sensazioni, e un po' vi fidate di me.....non perdetelo, perdereste la cosa che amate..certo se l'amate..cioè la musica stessa!

sabato 28 marzo 2015

"… perseguiteranno anche voi” (Gv, 15.20) Persone, drammi, prospettive. DIRETTA STREAMING CONVEGNO.

La diretta del CONVEGNO  è su comunitambrosiana.org
oggi con inizio alle  ore 15:00

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Klodiana Cuka - Integra onlus
Marco Invernizzi  di ALLEANZA CATTOLICA     comunitambrosiana.org

e con
Paul Bhatti, fratello del Ministro del governo pakistano e martire Shabaz Bhatti (1968-2011), assassinato dall’ultra-fondamentalismo islamico per la sua coraggiosa difesa della libertà religiosa, è stato Ministro delle minoranze religiose nel governo del Pakistan ed è oggi presidente della Coalizione delle Minoranze del Pakistan;
Alfredo Mantici, Direttore del settimanale online Lookoutnews
Mons. Agostino Marchetto, Nunzio Apostolico, studia da anni la questione della libertà religiosa.
Aldo Morrone, medico infettivologo, consulente speciale per la medicina delle migrazioni per il Ministero della Salute
Maurizio Falco, del Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno
Costanza Miriano, Giornalista RAI
Massimo Introvigne, sociologo e vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, è stato nel 2011 Rappresentante dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione religiosa.

Associazione Integra Onlus
da  Integra onlus


IL DRAMMA DELLE PERSECUZIONI NEL CONVEGNO "... PERSEGUITERANNO ANCHE VOI" GV. 15.20 PERSONE, DRAMMI, PROSPETTIVE

Sabato 28 marzo 2015 ore 15.00 presso l'Hotel Michelangelo di Milano si terrà il convegno "... perseguiteranno anche voi" Gv. 15.20 persone, drammi, prospettive

Il convegno già presentato con successo da Integra Onlus e Alleanza Cattolica a Lecce l'8 novembre 2014 e a Roma presso la Camera dei Deputati il 18 febbraio u.s. arriva a Milano con l'obiettivo - in un momento in cui la tragedia in corso della persecuzioni a causa della fede, in particolare dei cristiani, non riceve attenzione necessaria - di dare informazioni e testimonianze, con le voci di rappresentanti delle istituzioni e giornalisti che hanno vissuto direttamente nelle aree di maggiore crisi e di Pastori di anime sempre più colpite dall'odio; quindi puntare sulla riflessione e sulla prospettiva, su ciò che fanno e possono fare ancora di più le istituzioni italiane, europee e internazionali. 
Il tutto perché - per riprendere le parole di Papa Francesco pronunciate nel viaggio in Albania dello scorso settembre - dall' "inverno dell'isolamento e delle persecuzioni", che rende le Nazioni povere e desolate, si giunga al "rispetto dei diritti umani, fra cui spicca la libertà religiosa e di espressione del pensiero".
Interverranno Francesco Paolo Tronca, Prefetto di Milano, Stefano Dambruoso, Questore della Camera dei Deputati, Monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l'Azione Sociale,Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, identità e autonomie della Regione Lombardia, Gian Micalessin, Giornalista - inviato di guerra, Alfredo Mantici, Direttore del settimanale online Lookoutnews, Aldo Morrone, medico infettivologo, consulente speciale per la medicina delle migrazioni per il Ministero della Salute, Paul Bhatti, già Ministro del Governo Federale del Pakistan per l'Armonia nazionale e i Problemi delle minoranze, Presidente Missione Shahbaz Bhatti, All Pakistan Minorities Alliance (apma), Arcivescovo Agostino Marchetto, Nunzio Apostolico, Segretario Emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Storico, Mario Morcone, Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, Natale Forlani, Direttore Generale Immigrazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,Costanza Miriano, Giornalista, Massimo Introvigne , vice responsabile nazionale di Alleanza Cattolica
L'evento è organizzato da Alleanza Cattolica, Integra onlus, Progetto Osservatorio, con Fondi del Ministero dell'Interno: Dipartimento Libertà Civili, Progetti S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Prefettura di Milano tramite accordo Quadro per i servizi di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

Info: Alleanza Cattolica -E-mail ac.mi@tiscali.it - Tel. 349 5007708

Integra Onlus segreteria@associazioneintegra.eu - Tel. 0832 611250

fonte:
comunitambrosiana.org

La persecuzione dei cristiani e l’emergenza dei rifugiati: un convegno a Milano Sabato 28 Marzo

  Oltre 4.000 cristiani uccisi nel mondo, per la loro fede, nel 2014. Una cifra quadruplicata rispetto al 2012. Massacri cui si aggiunge la distruzione delle chiese, più di 1.000 nell’ultimo anno. Iraq, Siria, Nigeria, Sud Sudan: sono solo alcuni dei molti paesi nel mondo in cui ogni giorno centinaia di cristiani, a causa dell’odio…
26/03/15  Leggi tutto..>>>



Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

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BIMBI: In volo per un sorriso

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venerdì 27 marzo 2015

"Sentinelle in piedi" VICENZA - PIAZZA MATTEOTTI ORE 16.30 - 29/3/2015 - PRESENTE.

Sentinelle, ma anche tutti gli altri. In silenzio, ma anche gridando. In piedi, ma anche seduti. In piazza, ma anche da ogni altra parte...
Sentinelle In Piedi
sentinelleinpiedi.it

Vicenza Domenica 29 Marzo

VICENZA DOMENICA 29 MARZO  "presente"

in PIAZZA MATTEOTTI ORE 16.30


In piedi diciamo no a un testo che vuole distruggere il matrimonio, unica cellula su cui si possa fondare la società
In piazza diciamo sì alla famiglia, alla libertà d’espressione e all’unicità di ogni uomo e ogni donna 
*Il senatore Lo Giudice ha comprato un bambino negli Usa con l'utero in affitto. Non può dichiararlo figlio suo in Italia senza il ddl Cirinnà. Con il ddl Cirinnà potrà. Quindi c'è poco da discutere: il ddl Cirinnà legittima l'utero in affitto, che è compravendita di bambini e sfruttamento del corpo della donna. 
  

LaCroce #quotidiano

chiama dunque quella legge per ciò che è: legge vergogna. 
Oggi è l'unico giornale che apre su questo tema e voi, cari amici del senatore Lo Giudice, 
cari sostenitori di Arcigay, cari compagni "de sinistra" che arrossite a chiamare le cose con il loro nome e le coprite con l'inglese ("stepchild adoption"), potrete continuare a manganellarci, ma noi insisteremo. 
Tranquilli, avete tutti con voi, pure Bruno Vespa ormai. Tutti ma noi no. 
Noi ripetiamo: le persone non sono cose, i figli non si pagano. 
Alla fine vinceremo noi.

Mario Adinolfi

*

Pubblichiamo il comunicato delle Sentinelle in piedi
In piedi diciamo no a un testo che vuole distruggere il matrimonio naturale, unica cellula su cui si possa fondare la società 
In piazza diciamo sì alla famiglia, alla libertà d’espressione e all’unicità di ogni uomo e ogni donna. 
Ci troviamo oggi di fronte ad una sfida epocale. Il Potere Unico attraverso la politica, ci presenta come traguardi straordinari per la civiltà proprio quelle leggi che mirano a distruggere la cellula primaria della nostra società, la famiglia. Attraverso il sistema mediatico stiamo assistendo a una mistificazione dell’identità umana, ridotta a un istinto, ad una pulsione sessuale. Tutto ciò avviene attraverso la manipolazione sistematica del linguaggio che ci bombarda senza tregua attraverso i mass media e grazie alla complicità colpevole di chi ha gli occhi chiusi e la coscienza spenta, di chi pensa che opporsi sia inutile o di chi, per quieto vivere, sceglie di allinearsi al pensiero dominante.È quello che sta accadendo con il ddl sulle cosiddette “Unioni civili”, termine costruito per dare l’illusione che ci troviamo di fronte ad un istituto giuridico del tutto nuovo, con cui finalmente si daranno diritti a persone che non li hanno e legittimità a un sentimento negato. Non è così. I diritti che spettano a ogni persona li hanno già tutti i cittadini, mentre questo testo equipara le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Ma il matrimonio non è un istituto giuridico fondato sul sentimento, ma solo e soltanto l’unione stabile e fedele di un uomo e una donna, l’unica capace di generare la vita. L’unica fondata sulla responsabilità dei coniugi di crescere i propri figli come cittadini che solo qui imparano l’accoglienza della diversità e la complementarietà. Motivo per cui solo a un uomo e una donna che si assumano tali responsabilità lo Stato riconosce diritti specifici. In questo senso il testo in questione inganna non solo la società intera, ma anche le persone che dichiara di voler tutelare. Non solo: attraverso l’istituto della stepchild adotionquesto testo apre alle adozioni e quindi all’abominevole pratica dell’utero in affitto, che attraverso la fecondazione artificiale eterologa “produce” bambini sfruttando l’utero di donne poverissime per soddisfare le fantasie di due adulti qualsiasi che vogliono diventare genitori a tutti i costi. Fantasia che diventa diritto a danno dei più piccoli, incapaci di esprimersi.Di fronte a questo le Sentinelle in Piedi instancabilmente resistono. Da oltre un anno e mezzo, da quando il Ddl Scalfarotto ha iniziato il suo iter in Parlamento, e mentre l’ideologia gender penetra nelle scuole mascherata da corsi contro la discriminazione, ogni fine settimana, uomini e donne di diversa cultura, estrazione sociale, religione, nazionalità e storia occupano un piccolo spazio pubblico, ciascuno il proprio, come in una rete, con il proprio corpo, il proprio volto, il proprio nome. Stiamo in piedi, perché ci rifiutiamo di piegarci alla menzogna del pensiero dominante, stiamo in silenzio perché solo nel silenzio, e nel tempo di un’ora si può riflettere e scoprire che dipendiamo e non possiamo autodeterminarci senza tradire la nostra natura.Per ognuna delle 222 veglie dell’ultimo anno e mezzo migliaia di persone hanno vigilato, vigilano e vigileranno nella vita: a scuola, al lavoro, nei tribunali, nelle sedi politiche e in ogni luogo, denunciamo ogni tentativo di distruggere l’identità dell’uomo e resistiamo con ogni strumento possibile.·  
      Sabato 28 marzo 2015: Brescia, piazza Duomo ore 16.30·       
Sabato 28 marzo 2015: Trieste, piazza Unità ore 17.00·       
Domenica 29 marzo 2015: Vicenza, piazza Matteotti ore 16.30·       
Sabato 11 aprile 2015: La Spezia, piazza Garibaldi ore 18.00·       
Domenica 12 aprile 2015: Milano (piazza e orario in definizione)·       
Sabato 18 aprile 2015: Crema, piazza Duomo ore 21.00·       
Domenica 19 aprile 2015: Salò, lungolago incrocio piazza V. Emanuele ore 16.30 
La nostra è una resistenza spontanea, cresciuta per contagio, costruita con l’amicizia, basata sull’amore comune per l’uomo e sulla necessità di essere liberi di dire che esiste una verità iscritta nel cuore di ciascuno di noi. Il nostro no alle crescenti leggi anti umane, all’ideologia gender nelle scuole, alle sentenze dei tribunali che rendono i bambini degli oggetti, si impone con la forza di questa testimonianza.Siamo in piazza per il bene anche di chi ha la coscienza addormentata, di chi ci contesta perché vittima cosciente o incosciente dell’ideologia. Vegliamo perché sia tutelata l’essenza dell’uomo, vegliamo per la ragione, vegliamo in silenzio perché emerga la voce della verità presente nel cuore di ciascuno, anche nel tuo.Su facebook: Sentinelle in piedi info@sentinelleinpiedi.it

giovedì 26 marzo 2015

Carissima Laura Boldrini, si rallegri! Lettera alla Presidentessa della Camera, donna e madre, prima di tutto.

Su LaCroce #quotidiano 25/03/15

Carissima Laura Boldrini, si rallegri! 

Lettera alla Presidentessa della Camera, donna e madre, prima di tutto


di antonelloiapicca

Benvenuta-sinistra

Carissima Presidentessa Boldrini,
Le scrivo perché ho un annuncio importantissimo e urgente da recapitarLe: Laura, – mi permette di rivolgermi così direttamente, vero? – si “rallegri”, perché la Grazia di Dio è pronta a riversarsi su di Lei. No, per favore, non mi prenda per pazzo, abbia la cortesia di seguirmi un momento, è importante mi creda.
Oggi per la Chiesa Cattolica è giorno di festa. Si celebra, infatti, l’Annunciazione del Signore, per fare memoria dell’evento con il quale Dio si è fatto carne. Un mistero da togliere il fiato; è difficile pensare che Dio, l’Onnipotente, il Creatore, il Totalmente Altro possa rimpicciolirsi al punto di diventare un uomo in tutto identico a noi, eccetto ovviamente il peccato.
Seguendo da tempo la sua attività e con estrema attenzione le sue dichiarazioni, ho sentito che era giunto il momento di vestire per un attimo i panni dell’angelo e bussare alla sua porta, proprio come fece Gabriele quel giorno di poco più di 2000 anni fa. Mi perdonerà vero?, ma sono persuaso che anche una Presidentessa della Camera ha bisogno, tra tante comunicazioni e impegni istituzionali, prendersi cinque minuti per ascoltare un annuncio che ha a che vedere con la sua vita, che non inizia e non termina nel ruolo che riveste.
Oops, ho già toccato il cuore dell’annuncio… “Si rallegri” Laura! Sì, si lasci colmare di gioia perché Laura è amata infinitamente da Dio così come è, molto prima d’essere Presidentessa della Camera dei Deputati. Laura Boldrini è un riverbero dell’eterna e infinita bellezza di Dio, un suo frammento unico e irripetibile, pensata così ancor prima di apparire nel grembo di sua madre. Con quegli occhi, con quella bocca, con quella voce, con quei capelli, con quel carattere, con quella sensibilità. E con quella debolezza, con quella fragilità e quelle paure che forse solo Lei conosce.
Laura è un’opera perfetta delle mani di Dio, creata a sua immagine e somiglianza. Dio l’ha plasmata pensando a un prodigio che ne riflettesse l’essenza, perché Laura fosse carne e mente dove riversare e fare visibile il suo amore. Pensi un secondo a cosa questo possa significare. Lo pensi a prescindere dalla sua fede e dai suoi dubbi. Uno dice che vorrebbe conoscere e vedere Dio, e sa che cosa gli si potrebbe rispondere? Si potrebbe tranquillamente rispondere: vada a cercare Laura Boldrini, la fissi e vi scoprirà, come in uno specchio, le fattezze di Dio.
Che cosa? Ma se tanti cattolici mi attaccano, potrebbe dirmi… Non mi interessano gli attacchi e le polemiche. A me interessa una cosa sola: annunciarLe le stesse parole che hanno riempito di gioia la Vergine Maria. Le uniche che possano gettare un fascio di luce e speranza sulla vita di qualunque persona. In una intervista Lei disse: “La maternità ha tirato fuori la parte migliore di me, mi ha resa più sensibile. Non guardo più ai bambini come a dei piccoli adulti ma come a vite da proteggere”. Fantastico! Ecco perché chi volesse vedere Dio qui sulla terra dovrebbe avvicinarsi a Lei e guardare, oltre l’incarico di Presidentessa della Camera, la sua “parte migliore”. In essa, infatti, si rivela il frammento divino che ognuno porta dentro. Che, per Laura Boldrini, come per ogni donna, è, soprattutto, la maternità.
Per questo ho sentito di scriverLe proprio oggi, il giorno nel quale la Chiesa proclama il famoso Vangelo dell’Annunciazione, che fa della maternità di Maria la Buona Notizia attesa da tutti. Attraverso il grembo della Madonna Dio ha preso la carne con la quale avrebbe salvato ogni carne. Non c’era altra porta per entrare nel mondo e raggiungere i poveri, i deboli, gli sfiduciati, i rifiutati, i peccatori, che quel seno di donna. Non c’era altra possibilità di farsi uomo per entrare nella morte di ogni uomo ed uscirvi risorto e vittorioso che bussare alla volontà di quella fanciulla di Nazaret. Non c’era altro modo per vincere quello di cui tutti abbiamo paura che accovacciarsi in un utero identico a quello di ogni donna.
Mi dica, c’è cosa più grande? In un’intervista Lei si chiedeva “come ci si può abituare al dolore dell’umanità?”. No, non ci si può abituare, perché il dolore non è naturale, non viene da Dio, e “la parte migliore” di ciascuno si ribella ad esso. “Dio”, è scritto nel Libro della Sapienza, “non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte”. Eppure esiste il dolore, perché, continua il Libro della Sapienza, “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura. Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono”.
Ecco da dove viene il veleno che genera il dolore nell’umanità, dall’invidia del demonio. Le ingiustizie e le discriminazioni contro le quali Lei si batte con passione, non sono solo una questione culturale o di civiltà. Anche queste sono prodotte dell’uomo, hanno spunti meravigliosi, ma sono avvelenate. Non si può dire che l’aborto sia una conquista di civiltà. Lo sarebbe piuttosto il contrario, ovvero una civiltà che favorisse comunque la vita e la accogliesse dal suo inizio sino al suo compimento naturale, che riuscisse ad estirpare le cause che inducono ad abortire. Sarebbe civile una società senza più il male… Ma non esiste. Per quanto ci si sforzi, anche se con la cultura diciamo che quello che fino a cinquant’anni fa era male oggi non è più male, esso riaffiora, più violento che mai.
Ma proprio quello che il suo cuore desidera, e per il quale si impegna, è “impossibile all’uomo, ma non a Dio”! E’ impossibile all’uomo estirpare le ingiustizie e le discriminazioni perché ha fatto esperienza della morte, e ora ne ha una paura terribile. Per questo si difende e continua, parossisticamente, a compiere il male. Non può amare e fa il contrario, ecco tutto. Ma Dio ha reso possibile l’impossibile! E lo ha fatto grazie alla generosa obbedienza di una Donna. Dio si è fatto carne per fare possibile la libertà in ogni uomo. Cristo è risuscitato per strappare gli uomini alla paura della morte, perché chi non è libero non può amare.
Ho letto una sua recente intervista a “La Stampa” nella quale, a proposito del genere da usare per indicare il ruolo e la mansione lavorativa di una donna, sottolineava come “se il linguaggio non restituisce il genere femminile, non riconosce neanche la strada che le donne hanno fatto, arrivando anche a ruoli di vertice. Seguendo la stessa logica finisce che il lavoro femminile sia sottopagato o che non vi sia pari accesso al mondo del lavoro. E una donna che non lavora non è autonoma ed è meno libera anche dalla violenza domestica”.
Ebbene carissima Laura, oggi il Signore Le vuole annunciare che la libertà della donna, come quella dell’uomo, non sta nel poter lavorare e avere soldi, prestigio e realizzazione. Conosce uomini arrivati “a ruoli di vertice” – top manager, Ceo, dirigenti o politici affermati – che, per il fatto di esserlo diventati, amano di più la loro moglie e i loro figli? Io no, e non conosco nemmeno donne che, essendo riuscite a fare una splendida carriera, siano per questo diventate spose e mamme migliori.
La libertà che oggi Le annuncio è quella che ho visto nella vita di tante donne che, nel silenzio e nel nascondimento di quattro mura domestiche, stanno donando la propria vita al loro marito e ai loro figli. Di una in particolare, che mi dice sempre che la sua vita è simile a quella di una suora di clausura e chiama la sua casa “il mio monastero”. E ha dieci figli, dai venti ai 5 anni… E sa perché dice così? Perché chi ama è libero davvero, proprio come una suora di clausura; è autenticamente autonomo da ogni condizionamento del denaro, del prestigio, della realizzazione sul lavoro. Chi ama ha bisogno solo di donarsi, istante dopo istante, alle persone che le sono state affidate. Non è questa la libertà? La libertà di rinunciare a un rossetto in più, a un’uscita con le amiche, anche alla carriera, perché l’amore non è rinuncia, ma pienezza.
E’ vero che le pubblicità che usano le donne come oggetti del desiderio per far desiderare un prodotto sono una vergogna. Ma è altrettanto vero che non è “uno stereotipo” una donna “ai fornelli o lavare i piatti”, perché la casa è la stessa immagine di una donna, sposa e madre, capace di accogliere le stanchezze, i problemi, le sofferenze di marito e figli come, nel dolore intinto nell’amore, ha accolto nel suo grembo la vita che Dio le ha affidato. “Proteggere la vita”, no-stop, la “parte migliore” di Laura Boldrini e di ogni donna…
Con questo non voglio dire che una donna non debba lavorare, vi sono spesso esigenze economiche a cui far fronte. E doni e capacità che possono essere messe a disposizione di tante persone. Dico, semplicemente, che è un problema di cuore. E che una donna che cerca la libertà e l’autodeterminazione lontano dalla sua casa, dalla cura di suo marito e dei suoi figli, non troverà che frustrazione, perché ha chiuso in uno sgabuzzino la bellezza del riverbero di Dio su di lei, impedendosi così l’autentica e piena realizzazione.
E questo vale anche per un uomo che fa del proprio lavoro un idolo al quale attingere vita e felicità, invece di farne uno strumento con il quale amare e servire la sua famiglia, provvedendo con fatica e sacrificio al suo sostentamento.
Siamo nati per amare, non c’è altra gioia. Se il lavoro ruba a una donna tempo, energie psichiche e spirituali da dedicare alla famiglia che le è affidata, non la farà più libera e forte, anzi, la renderà più vulnerabile e meno sensibile ai bisogni del marito e dei figli, creando vuoti di amore che nessun altro potrà colmare. E una donna, anche la sua natura che glielo ricorda ogni mese, lo è pienamente solo se riuscirà a donare la propria vita.
Carissima Laura, accolga oggi questo annuncio, e si lasci amare da Chi l’ha creata a sua immagine e somiglianza, come una donna meravigliosa. Dio può compiere in Lei l’impossibile della gioia che solo una donna che vive pienamente il suo essere sposa e madre può sperimentare. La gioia della Vergine Maria, che è stata sposa e madre in un paesino alla periferia del mondo e della storia, insignificante eppure così prezioso e insostituibile da essere il luogo dove Dio ha voluto far giungere l’annuncio più importante della storia.
Anche la sua Nazaret è importante, forse proprio quella parte di Lei che ha voluto dimenticare, o quella che ha dovuto sacrificare sino ad oggi, o quella debolezza che non è riuscita ad accettare. Ebbene, è proprio Lì che Dio depone la sua Parola, non tema di aprirsi a Lui, e anche Lei, come la Vergine Maria, imparerà ad amare, come sposa e madre, sino ad offrire la propria anima alla lancia del dolore più grande, l’unico fecondo davvero, perché capace di generare la salvezza.

Articolo pubblicato su “
LaCroce #quotidiano” del 25 marzo 2015