Le mie rondini sono particolarmente felici stamane, tanto che passando veloci accanto al nostro coro, i loro schiamazzi coprivano le nostre parole pregate. Niente male si intende, sono certo di poche cose in questa vita, ma una è sicuramente questa: le nostre preghiere sono poca cosa in confronto al colore dei fiori e al loro profumo, alla rugiada che brilla al sole, al volo festante delle rondini o a quello sobbalzante delle farfalle…e così via.
Mi scappa l’occhio sull’agenda di Romena e leggo la frase di Vannucci donataci oggi: ‘occorre essere attenti alle vibrazioni, alla melodia del reale’.
Forse davvero è così, forse l’attenzione è la prima delle virtù da ravvivare, da masticare lentamente, da far affiorare alla mente, e poi le vibrazioni diventano amiche di pelle, capaci di rianimarti ad ogni risveglio. Già, perché io non son vivo finché in qualche modo non riesco, almeno per un istante a mettere in armonia ciò che sono, terra e cielo, carne e spirito, mente e cuore. Altrimenti il tempo passa, e il rischio è di non accorgermi di esser vivo, di non vivere.
Etty, nel suo travaglio di vita, nell’inferno che la avvolge, riesce a descrivere con queste parole ciò che provo a dirmi: "Ora conosco la mia cura: accoccolarmi in un angolino e ascoltare quel che ho dentro, ben raccolta in me stessa ... riprendere contatto con un frammento d'eternità"
Adriana Zarri invece mi incanta così: “Se c'è uno stagno, o anche soltanto una pozzanghera, il cielo ci si specchia, al tramonto ci si indugia la luce e, la notte, ci cade dentro la luna: tutto un mondo in una pozza d'acqua; e noi non l'avevamo visto. Distratti, assenti, avevamo solo fatto attenzione a non bagnarci le scarpe.
Ma, se appena la bellezza ci apre gli occhi, sul mondo dilaga lo stupore: stupefazione che è l'incantamento, che è gioia, che è preghiera”
Ogni giorno è come ricominciare tutto da capo. Ma forse è proprio questo il miracolo.
Fra Giorgio Bonatti
www.romena.it
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