State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

sabato 4 luglio 2015

“L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE..."


TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE – DANTE ALIGHIERI
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira
– Dante Alighieri – 

Dante e Beatrice
Uno dei più grandi amori della letteratura di ogni tempo fu l’amore tra Dante Alighieri e Beatrice, identificata forse in Beatrice di Folco Portinari, detta Bice, che andò sposa a Simone de’ Bardi. Questo amore nacque da un semplice sguardo, vissuto nel cuore e nelle parole del poeta, che soffrì la lontananza e superò la morte nella grandiosa opera la “Divina Commedia”. Inizialmente, Dante l’amò secondo i canoni dell’amor cortese e ne descrisse la bellezza del volto. L’origine del fascino di Beatrice erano gli occhi: verdi, scintillanti, che davano all’intero volto una straordinaria luminosità. Il suo sorriso, poi, era fresco, spontaneo, appena velato di tristezza. Aveva una voce sottile e straordinariamente armoniosa. Sulle labbra le fioriva un dolcissimo sorriso e quando posava gli occhi sull’interlocutore, lo sguardo infondeva una serenità che incantava. Il nostro poeta ne era affascinato. Dante aveva incontrato Beatrice nella casa del padre a nove anni e a diciotto si erano salutati per strada, ma presto la perse: Bice giovanissima morì. La sua Beatrice, la sua amata, però poteva sopravvivere nella sua poesia. Poteva raccontare di lei e di questo amore e delle poesie che aveva scritto per la donna che le aveva ispirate. Un racconto del privilegio che Dio gli aveva concesso. Intitolò l’opera “Vita Nova”, vita rinnovata dal vero amore. Il fuoco dell’amore bruciava e Beatrice divenne in Dante una visione poetica, sublime, elevata sopra ogni creatura, che nel suo viaggio di pellegrino nel regno dei morti riuscì a raggiungere. Beatrice gli apparve sfolgorante tra alberi in fiore e con sul capo la corona di alloro.

Che dentro a li occhi suoi ardeva un riso Tal, 
ch’io pensai di toccar cò miei lo fondo 
De la mia gloria e del mio paradiso.
– Dante Alighieri – 
Composta lunedì 10 febbraio 2014
dal libro “La Divina Commedia” di Dante Alighieri


L’amore è più forte della vita e tanto vicino alla morte.
– Dante Alighieri –
dal libro “La Divina Commedia” di Dante Alighieri


Quel ch’ella par quando un poco sorride, 
non si po’ dicer né tenere a mente, 
sì è novo miracolo e gentile.
– Dante Alighieri –


L’amor che move il sole e l’altre stelle.
– Dante Alighieri – 
Buona giornata a tutti. :-)

Fonte: leggoerifletto

                                                         *** TUTTO DANTE ***


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