NON HO TEMPO – MICHEL QUOIST
Sono uscito, o Signore.
Fuori la gente usciva.
Andavano, venivano, camminavano, correvano.
Correvano i motorini. Correvano le macchine.
Correvano i camion. Correva la strada.
Correva la città. Correvano tutti.
Correvano per non perdere tempo.
Correvano dietro al tempo, per guadagnar tempo.
Arrivederci, signore, scusi, non ho tempo.
Ripasserò, non posso attendere, non ho tempo.
Termino questa lettera, perché non ho tempo.
Avrei voluto aiutarla, ma non ho tempo.
Non posso accettare.. per mancanza di tempo.
Vorrei pregare, ma non ho il tempo.
Il bambino, gioca, non ha tempo subito… più tardi…
Lo scolaro, deve fare i compiti, non ha tempo subito… più tardi…
L’universitario, ha i suoi corsi e tanto lavoro, non ha tempo subito…più tardi…
Il giovane, fa dello sport, non ha tempo subito… più tardi…
Il padre di famiglia, ha i bambini, non ha tempo subito… più tardi…
I nonni, hanno i nipotini, non hanno tempo subito… più tardi…
Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo adesso… più tardi…
Sono moribondi, non hanno…
Troppo tardi!… non hanno più tempo!
Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore.
Passano sulla terra correndo, frettolosi, precipitosi.
E non arrivano mai a tutto, perché manca loro tempo.
Signore, sembra che Tu abbia fatto un errore di calcolo.
Le ore sono troppo brevi! I giorni sono troppo brevi!
Le vite sono troppo brevi! Ma Tu sai quello che fai.
Tu non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini.
Tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che tu vuoi che egli faccia.
Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare il tempo.
Perché il tempo è un regalo che tu ci fai,
ma un regalo che non si conserva.
Signore, io ho tempo.
Tutto il tempo che tu mi dai.
Gli anni della mia vita.
Le giornate dei miei anni.
Le ore delle mie giornate.
Sono tutti miei.
A me spetta riempirli, serenamente,
con calma, ma riempirli tutti, fino all’orlo.
Per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
Non Ti chiedo questa sera,
o Signore,
il tempo di fare questo e poi ancora quello che io voglio,
ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente,
nel tempo che tu mi dai,
quello che tu vuoi ch’io faccia.
In questo sta la felicità.
(Padre Michel Quoist)
“La persistenza della memoria ” conosciuto anche come Gli orologi molli Salvador Dalì – 1931 The Museum of Modern Art di New York Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare, dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il “perché” emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. “Comincia”, questo è l’importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza. – Albert Camus – Da: Il mito di Sisifo Bisogna regalare ai genitori i nostri giorni, il nostro tempo, quello che si dice di non avere mai… Ma allora quale tempo in più ci regala Dio? Quello che noi regaliamo e che doniamo agli altri, che ci torna indietro decuplicato. “Cerca dentro di te i giorni che non credevi di avere, cercali… Io te li ho dati”.
(Roberto Benigni)
Buona giornata a tutti. .-)
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