Esercizi spirituali...
Rivivo con te, amico di parole, la settimana di ‘esercizi spirituali’ appena trascorsa a Caorle. Regalo a te e a me ciò che ho scritto giorno per giorno, per dare valore a giorni vivi, ricolmi di buono.
LUNEDI’ SERA
Tutto è grande e sconfinato. Mare e sabbia si abbracciano, si baciano continuamente, dolcemente, in questo gioco ad avanzare e ritrarsi.
Dopo pranzo la spiaggia raddoppia, e il bagnasciuga ad ogni ora del giorno muta, creando piccole piscina naturali abitate da granchi e pesciolini. Un’infinità di conchiglie attendono il tuo sguardo sorpreso da colori e dimensioni e forme, alghe riposano all’asciutto colorando di verde il marrone scuro della riva, mentre il marroncino della sabbia, dove il mare non giunge, si colora di piccoli arbusti verdi con fiorellini quadripetali di un lilla dolce, stemperato, che anima il deserto sabbioso. La vita, nonostante tutto, vive!E’ luogo ideale per passeggiare, per correre, e questi giorni saranno salutari anche per fratello corpo. Parla, si, il corpo freme, sembra implorare il movimento, desiderio di liberare tossine antiche, quasi come un bocciolo che spinge per cercare luce, abbandonandosi tra le braccia di fratello sole, rigeneratore di pelle e ossa.Per l’anima ci pensa Antonietta. Questo scricciolo di donna tutta sapienza, ci guida alla scoperta di…Francesco.E’ meraviglioso per un francescano scoprire lo sguardo femminile e domenicano di Antonietta, i suoi occhi su Francesco d’Assisi.
Solo il finale della prima meditazione che ho da poco ascoltato ti dono: citando parole del santo, per cui tutte le cose hanno un origine comune, chiamando ognuna fratello e sorella, concludeva invitandoci a considerare ciò che oggi ci viene chiesto dalla storia: di non accusarla più! Basta spandere nel mondo parole che puzzano di giudizio, di accusa.
“Tutto ha un’origine comune, tutto dobbiamo provare a chiamare fratello e sorella”. Un invito a nozze per il sottoscritto, per quello che sono, che sento, che vivo: ogni religione, ogni diversità, di qualsiasi genere e specie, è solo occasione per scoprire una parte nuova di me, per ‘morire a me’, che significa uscire da se stessi per innamorarsi di ogni creatura, non solo umana.Il primo giorno si spegne e il silenzio che mi circonda vive profondo. La notte porti pace a tutti, nessuno escluso!
Fra Giorgio
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... ROSES & ESPINE..