State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

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State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

venerdì 16 maggio 2014

un evento da non perdere "CONTRO I FALSI MITI DI PROGRESSO" & COSTANZA FU ...

Adinolfi, Botta, Miriano, Scicchitano: un evento da non perdere.

DI COSTANZA MIRIANO
locandinna 19maggio rid

19 maggio 2014 ore 21:00  

di Costanza Miriano

Oggi – parlavamo insieme alla Luiss – sono rimasta incantata dalla forza lucida, razionale e insieme travolgente dei ragionamenti di Padre Maurizio Botta sulle cacchiate che ci vogliono vendere per scienza quando si parla della natura dell’uomo, dell’ essere forse un po’ maschio ma anche tendenzialmente occasionalmente femmina a seconda delle pressioni culturali, dell’umore e anche eventualmente dello spread o del job act (che non ho manco capito bene cosa sia ma mi serviva una parola inglese).

Contro i falsi miti di progresso – VIDEO

DI ADMIN
Come promesso ecco il video della serata del 19 maggio 2014 all’Auditorium Antonianum di Roma.
Il video circa due ore ed è la versione quasi integrale (è stato tolto solo lo spezzone del servizio di Pif su MTV per ragioni di copyright, ma per chi fosse interessato QUI c’è il link in particolare i minuti dal 4’31’’ al 6’44’’).


Contro i falsi miti di progresso 

  Ringraziamo il rettore della
prof. Martín Carbajo Núñez per averci messo a disposizione la splendida struttura, lo staff dell‘Antonianum e in particolare Alessandra, Margherita, Mauro e Daniele per l’accoglienza, la disponibilità e la professionalità.



E Costanza fu.

Costanza Miriano
Una vittoria della Miriano
di Alfredo Mantovano
E Costanza fu. All’insegna del buon senso, mercoledì 14 la Luiss ha recuperato l’incontro fra i propri studenti e l’autrice de La Compagnia dell’Agnello. Incontro che era saltato qualche giorno prima: come si ricorderà, a fine febbraio un gruppo di giovani dell’ateneo romano avevano invitato Miriano a parlare loro di famiglia e secolarizzazione; l’appuntamento era stato fissato per il pomeriggio del 6 maggio, ma era stato annullato poche ore prima che si tenesse. Era accaduto che Luiss Arcobaleno, associazione di studenti di area Lgbt, avesse condizionato il proprio placet all’iniziativa alla presenza di qualcuno di loro al tavolo dei relatori; di fronte al rifiuto di Costanza, semplicemente motivato dalla circostanza che lei intendeva parlare di famiglia, non di persone omosessuali, e che trovava singolare che ogni qual volta si tratta della prima si debba obbligatoriamente estendere il discorso alle altre, la replica era stata che allora non se ne faceva nulla. Tempo otto giorni e le porte della Luiss si sono riaperte: la conversazione ha coinvolto qualche decina di iscritti a quell’università, più un po’ di ragazzi venuti da fuori, è stata gradevole e tranquilla, nello stile dell’ospite e nella tradizione dell’ateneo, ed è stata ricca di domande e di interventi da parte di chi ascoltava. A conferma che non vi era veramente nulla da temere, nessuna offesa da scongiurare, e qualcosa di interessante da sentire.
Non è una vittoria parlamentare, né un successo referendario, ma un episodio di vita vissuta che – nel suo piccolo – può insegnare qualcosa a chi lo ha seguito. I dati positivi sono:
a. la tranquilla fermezza di una giovane donna che, forte delle sue convinzioni e della grazia di Dio che, con tutta evidenza, la assiste, non si piega al culturalmente corretto, ed è disposta a non parlare in pubblico pur di non essere forzata a mettere sullo stesso piano questioni distinte, e spesso anche distanti;
b. le voci che hanno prontamente raccontano il caso, facendolo emergere dal silenzio che probabilmente lo avrebbe coperto e definito. Per prima questa testata, ma anche altre, come il quotidiano Libero. I diritti e i problemi della famiglia e la libertà di parlarne non saranno cancellati fino a quando qualcuno non avrà perso la voglia di riaffermarli, grazie a quel poco di informazione non egemonizzata dal “pensiero unico” che è rimasta;
c. il coraggio di chi ha sollevato il caso in Parlamento, subito dopo che se ne è avuta pubblica notizia: l’interrogazione presentata dalla sen. Bianconi ha concorso a rendere chiaro che la questione non era proprio di poco conto.
Risultato: l’iniziale tratto gendericamente corretto della Luiss ha ceduto il passo a ragionevolezza e senso di misura. Dunque, mettere insieme voci libere di persone di cultura che tengono ai principi naturali e alla vita reale, media indipendenti ed esponenti delle istituzioni che non tollerano ingiustizie rischia – anche se ci si ritrova in poche unità su ciascuno dei tre fronti – di provocare effetti positivi. Ne va tenuto conto, non solo per permettere a un’autrice di bei libri di poterne parlare in un’aula di università, ma per affrontare le battaglie per la vita e per la famiglia che si combattono in questo momento, dentro e fuori i Palazzi. Non con slogan semplicistici ma con ragionamenti chiari, fondati antropologicamente; non con affermazioni fideistiche, ma con la illustrazione logica del mondo capovolto che altri stanno costruendo; non con prese in giro verbali, ma con quella serena consapevolezza che non è in gioco l’ideologia, ma la civiltà. Non con continui lamenti sui tanti che dovrebbero rispondere all’appello e non lo fanno, ma con la determinazione che ciascuno deve fare quello che deve come se dipendesse da sé, pregando perché tutto dipende da Dio.

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