Il il candidato per il Quirinale: Milena Gabanelli
Prima Milena Gabanelli, secondo Gino Strada e terzo Stefano Rodotà. Dunque Milena Gabanelli è la candidata scelta per la corsa al Quirinale dal M5S. Questa la classifica completa:
Lo comunica Grillo sul suo blog.1. Gabanelli Milena Jole Passano la mano a Rodotà2. Strada Luigi detto Gino " " "3. Rodota' Stefano
4. Zagrebelsky Gustavo5. Imposimato Ferdinando6. Bonino Emma7. Caselli Gian Carlo8. Prodi Romano9. Fo Dario
>>>><<<<>>>><<<
Come si fa ad amare Emma Bonino (e Ignazio Marino, e Corrado Augias, e Odifreddi e Mancuso eccetera eccetera eccetera)?
quando li vedo in TV cambio canale!
ma amarli è un'altra cosa, come si fa ... ?
Come si fa ad amare Emma Bonino ecc.
l'ho pensato ... pure io! senza rispondere ...
Come si fa ad amare Emma Bonino ecc.
l'ho pensato ... pure io! senza rispondere ...
E' proprio una GRANDE donna Costanza Miriano
e il suo blog se non ci fosse bisognerebbe inventarlo/la!
e il suo blog se non ci fosse bisognerebbe inventarlo/la!
grazie da GiuM@
Come si diventa un’icona laica della modernità e del potere.
E’ ormai da tempo che tra i papabili ad essere eletti alla Presidenza della Repubblica circola il nome di Emma Bonino. Ora, per una serie di contingenze politiche la cosa si sta facendo ancora più insistente. E preoccupa.
Sulla prossime elezioni del sostituto di Napolitano si gioca un’importante partita politica. Anzi, la vera partita politica. Tutto il resto ne dipende, compreso il futuro governo. Tutti lo sanno ed è per questo che la tattica e il surplace hanno la meglio.
Il Pd ha due spinte interne. Una è la tentazione di Bersani di eleggere Romano Prodi con il “metodo Grasso”, ossia alla chetichella, senza accordi previ di natura organica. In questo modo si eleggerebbe un Presidente “di parte” e non rappresentativo della maggioranza degli italiani. Dal punto di vista di Bersani ne varrebbe la pena, però, perché così facendo si metterebbe in angolo Berlusconi e lo si accerchierebbe definitivamente con un Presidente a lui ostile. Certo, una “occupazione” di tutte le cariche istituzionali dopo aver “pareggiato” le elezioni comporterebbe, a lungo andare, molte conseguenze negative, ma nell’immediato potrebbe dare dei frutti. L’altra tendenza interna al Pd vuole scegliere un Presidente non di “parte” e quindi gradito anche al Pdl, come base per un successivo governo di unità nazionale con dentro anche il partito di Berlusconi.
In questo quadro è possibile che si trovi una convergenza proprio sul nome della Bonino. Mara Carfagna, del Pdl, l’ha indicata, seppure a titolo personale, come una persona gradita. Il segretario del Partito socialista Nencini l’ha proposta. Sta montando sui media la campagna pro Bonino. Lo scorso 4 aprile Il TG2 ha dedicato un lungo servizio sulle donne in politica che terminava con la Bonino. “Io voglio Emma Bonino Presidente” è il manifesto lanciato dai Radicali nella loro pagina face book. Il 5 aprile è uscito il solito sondaggio SWG secondo il quale Emma Bonino sarebbe al primo posto anche nel gradimento degli italiani. In precedenza era uscito un analogo sondaggio secondo cui tra i Grillini Emma Bonino, insieme a Rodotà e a Zagrebelski, era ai primi posti. Insomma: la consueta macchina propagandistica è iniziata alla grande. I deputati cattolici nel frattempo tacciono (o quasi), come pure il mondo cattolico in quanto tale, che sembra ormai pronto ad accettare tutto (o quasi) dopo aver deciso di poter votare tutto (senza quasi).
L’elezione alla Presidenza della Repubblica di Emma Bonino sarebbe un fatto gravissimo per l’Italia. Lei rappresenta una cultura radicale fatta di etica libertaria ed esasperato individualismo. In questi decenni Emma Bonino e i Radicali hanno decostruito tutti i principali valori su cui si era retta la società italiana. Non sono stati gli unici, naturalmente, in quanto di numero esiguo, ma ne sono stati l’avanguardia e la Bonino ne è il simbolo. Le cosiddette battaglie per “i diritti civili” hanno portato in Italia le leggi sull’aborto e sul divorzio, che la Bonino considera ora troppo restrittive. La sua linea è per la depenalizzazione delle droghe, per l’apertura ad ogni “tipo” di famiglia, per la completa autodeterminazione circa il fine vita, per il suicidio assistito. In tema di fecondazione artificiale la Bonino è per l’abolizione della legge 40, o la sua definitiva apertura, a favore di un completo “fai da te” in tutta questa delicata problematica. La Bonino è per l’ideologia del gender, per la distribuzione senza limiti della cosiddetta “contraccezione d’emergenza” a carattere abortivo, per il mercato della banche del seme, per l’utero in affitto. La Bonino è per liberalizzare tutto, individualizzare completamente l’etica sociale, superare definitivamente la natura. E’ liberista sfrenata in economia ed è libertaria sfrenata in etica sociale. Rappresenta l’ideologia della borghesia moderna allo stato puro, che è un’ideologia nichilista. Quando parla – e ne parla spesso – di legalità e di diritto, li intende in modo assolutamente contrattualistico, senza il minimo riferimento ad una eventuale e remota legge di natura, nemmeno nelle forme aggiornate a cui hanno approdato alcuni intellettuali laici.
Con lei al Quirinale avremmo una interpretazione puramente formalistica, più che positivistica, e non sostanziale della Costituzione, senza riferimento ad un suo retroterra culturale e antropologico. Emma Bonino non rappresenta gli italiani. Sarebbe un Presidente non condiviso e non condivisibile. Esporrebbe la massima carica della Repubblica all’obiezione di coscienza. Toglierebbe alla nostra Costituzione la terra sotto i piedi. (S. Fontana)
La storia di Emma Bonino - chi è veramente e cosa vuole la leader radicale - vale la pena essere conosciuta. Per questo vi suggeriamo di acquistare il libro di Danilo Quinto a lei dedicato "Emma Bonino dagli aborti al Quirinale?", direttamente dal nostro sito (clicca qui)
* * *
Su LaNuovaBussola > per orientarsi tra le notizie del giorn
Emma Bonino dagli aborti al Quirinale?
Cristo è morto per Emma Bonino
di Costanza Miriano
Ometto la foto (inguardabile e fastidiosa) di Emma Bonino
Ometto la foto (inguardabile e fastidiosa) di Emma Bonino
Se avessi una pur minima speranza di deviare il corso della storia ci proverei. Che so, andrei davanti al Quirinale, pronta anche a stendermi per terra sul manto stradale di via Nazionale, magari con le braccia tutte ricoperte di Bonnie Bracelets Club Monaco (mio ultimo oggetto dei desideri) in modo che mi si veda anche di notte se passa una macchina, sempre che abbia i fari accesi: rischiare la pelle sì, ma con stile. Farei qualsiasi cosa, se potessi, pur di sventare il pericolo che Emma Bonino diventi Presidente della Repubblica.
Se devo pensare a un’idea di male assoluto mi viene in mente chi uccide i bambini sotto il cuore della mamma. Ma non chi lo fa in un momento di disperazione, paura, vigliaccheria, povertà, incoscienza, solitudine, soffrendo di queste cose tutte insieme o di una sola. Quello non è il male assoluto, è solo una persona che sbaglia, e che può ritrovare il bandolo della matassa, che può addirittura, chiesto perdono, salire alle vette della santità . Però una donna che non solo aiuti materialmente le altre donne ad abortire, ma che difenda anche la loro possibilità di farlo, e che la chiami diritto, che spenda la sua intera vita per seminare morte e disperazione con l’arroganza di chi crede di avere ragione, beh, non mi viene in mente niente di più lontano dal bene.
Eppure Gesù Cristo è morto anche per Emma Bonino. Lui la ama. Lui ha dato la sua vita per lei, e fino a che avrà respiro la aspetterà a braccia aperte. Potrebbe anche succedere che la Bonino finisca per superarmi nel regno dei cieli, anzi, è del tutto probabile. Mi fa piuttosto fatica dirlo, ma è così. Io credevo di avere accumulato qualche piccolo vantaggio nella gara, ma magari in uno slancio, sostenuta dalla grazia, lei andrà a sedersi vicina vicina, e io avrò un posto in piccionaia, che poi sono pure miope, porca miseria.
Come si fa ad amare Emma Bonino (e Ignazio Marino, e Corrado Augias, e Odifreddi e Mancuso eccetera eccetera eccetera)? Quattro regole.
Uno: non parlare mai male di loro. E qui sono già fuori con l’accuso. L’ho fatto, lo faccio sempre, anche pubblicamente. A volte anche da sola, se incontro una di quelle facce mentre leggo il giornale, di sera, quando i figli dormono (mi alleno per quando sarò vecchia, e borbotterò da sola litigando col telegiornale, non vedo l’ora). Argomentare sugli errori politici, sulle leggi, sulle azioni pubbliche, va bene se ci viene richiesto. Si deve denunciare la verità, ma mai parlare male delle persone, care a Cristo più della sua stessa vita.
Due: pregare per loro. Non se ne parla proprio. Prima ho il figlio della mia amica, in pancia, e quello ricoverato, e l’amica di E., e poi M. Le persone malate, i miei figli, mio marito, tutti gli amici fino al cinquantaseiesimo raggio di prossimità, e poi la fame nel mondo, le guerre e ogni fantasiosa attività del principe di questo mondo. Prima di dire una decina per Augias potrei arrivare a preoccuparmi della deforestazione, del dissesto idrogeologico, forse anche un po’ della piaga dei saponi che non rispettano il tuo ph. Figuriamoci se ho tempo di pregare per quelli che sembrano stare dalla parte del male assoluto. Eppure credo che questa preghiera sciolga il cuore di Dio. E se poi l’oggetto del nostro amore faticoso è quello che mi ha sbarrato la strada al lavoro, quella mamma che mi umilia sempre ostentando i successi della sua prole ogm, quel familiare pesante, quel mio debitore disonesto, insomma persone con cui ho a che fare direttamente, allora si aggiungono altre due regolette.
Tre: mai fare qualcosa che possa danneggiarli, e qui la tentazione a volte è irresistibile.
Quattro: appena si presenta l’occasione, fare qualcosa di buono per lui/lei/loro. Capire a che punto sono del cammino e se per caso ci troviamo più avanti aiutarli a procedere di un passetto. Spiegare qualcosa, consigliare senza giudicare, accompagnare. Ciò significa che incontrando la Bonino per strada non solo non la si debba arrotare, cosa che verrebbe istintivo fare come primissimo atto, anche con una certa urgenza – cristianamente, si intende, sempre con misericordia. No. Anzi. Nel caso si dovrebbe anche offrire un passaggio, e non solo per un miglio ma per due. Qui siamo alla pura fantascienza, ma Gesù lo avrebbe fatto, e noi dobbiamo assomigliargli. Lo dobbiamo fare per far stare bene noi e gli altri. In questo momento di grida e parolacce e insulti e accuse pubbliche, come è riposante quando lo si incontra, in qualcuno che a forza di stare con lui ha finito per essere come lui…
Nessun commento:
Posta un commento
... ROSES & ESPINE..