È vita la rosa
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
LA DISCESA
Sì, questa sera non è un’immagine,le nubi sono rose, sì,
le rose sono vita, sì.
Questa sera tu sei tu,
non è nube l’amore in
me, è vita la rosa in me.
(El descenso, da Canción, 1936)
L’ansia di eternità che è alla base della poesia del Premio
Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez (1881-1958) sembra trovare
qui una via di fuga: il desiderio di identificazione con la bellezza si lascia
vagamente intrappolare in un’atmosfera fatta di tramonto, di rose e d’amore,
intuizione che sarà confermata anche nella raccolta La stagione totale,
del 1946: “L’infinito / sta dentro. Io sono / l’infinito raccolto. / Lei,
Poesia, Amore, il centro / indubitabile”.
Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez (1881-1958) sembra trovare
qui una via di fuga: il desiderio di identificazione con la bellezza si lascia
vagamente intrappolare in un’atmosfera fatta di tramonto, di rose e d’amore,
intuizione che sarà confermata anche nella raccolta La stagione totale,
del 1946: “L’infinito / sta dentro. Io sono / l’infinito raccolto. / Lei,
Poesia, Amore, il centro / indubitabile”.
SALVADOR DALÍ, “ROSA MEDITATIVA”,
PART.
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio corpo si perde, da vivo, nella mia
anima, / come il raggio dell’ultimo sole / nel primo raggio della
luna.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Pietra e cielo
LA FRASE DEL GIORNO
Il mio corpo si perde, da vivo, nella mia
anima, / come il raggio dell’ultimo sole / nel primo raggio della
luna.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Pietra e cielo
Il canto delle sirene
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