di Andrea Torquato Giovanoli
L’altra sera i miei figli hanno voluto rivedere il cartone di Pinocchio e così ho avuto modo di riascoltare la fatina ammonire il burattino dicendogli che ci sono due tipi di bugie: quelle che hanno le gambe corte e quelle che hanno il naso lungo.
Sorridendo ho annuito ed il più grande me ne ha chiesto la ragione, così gli ho spiegato che la menzogna davvero è di due tipi: c’è quella eclatante, che come un naso troppo lungo prende dentro da tutte le parti facendosi subito riconoscere, e poi c’è quella più subdola, più difficile da smascherare, ma che, avendo le gambe corte non può andare molto lontano, e che inevitabilmente, col tempo, si rivela per quello che è: il falso.
Il pargolo, evidentemente soddisfatto, si è presto rimesso a vedere il suo cartone animato, io, d’altronde, mi sono invece ritrovato a riflettere su come realmente la Verità trionfi sempre.
Perché la Verità ha forza in se stessa ed anche quando non viene difesa nel tempo comunque s’impone sulla menzogna, la quale, non avendo attinenza con la realtà, giocoforza ha vita breve.
La Verità è essenziale, non ha bisogno di tante parole, invece la menzogna sì, deve riempirne l’aria fino a renderla satura, perché chi vi si trova dentro, a questa nebbia caustica, ne rimanga stordito e cedendo nella vigilanza diventi più vulnerabile.
Ma col tempo la falsità satura l’aere e perde efficacia, poiché quando le menzogne sono la normalità sbiadiscono all’orizzonte ed allora solo la Verità, che a quel punto è l’unica vera alternativa, spicca in mezzo al piattume del vacuo, tornando a brillare come un faro, contro la cui attrazione il falso non può nulla.
Poiché una sedia è una sedia: tu puoi chiamarla, descriverla e ricamarci sopra come e quanto vuoi tentando di spacciarla per una qualsiasi altra cosa, ma lei alla fine sempre sedia rimane.
Il vero, avendo immediato riscontro nel reale, è semplice, è facile. È la falsificazione che abbisogna di un elaborato piano preventivo, di una coalizione di forze operose, un costante lavorìo nel tempo, con continui camuffamenti e distorsioni, ma che in realtà portano tutti inevitabilmente a contraddizione, perché davvero la bugia ha le gambe corte: si muove faticosamente e comunque non fa molta strada.
La menzogna è una coperta piena di buchi, che va costantemente rattoppata fino a quando non si disfa, macerata dall’ineluttabile confronto con la realtà, la quale, richiamandosi al Vero, rimane nel tempo fedele a se stessa.
Ecco perché chi sta dalla parte del reale, anche in tempi, come quelli in cui viviamo nei quali la falsificazione sembra imperare incontrastata, non ha da temere nulla, ma gli basta solamente rimanere fedele alla Verità, attendendo, resiliente, l’inevitabile momento in cui la menzogna si sfalderà da sola, crollando come un castello di carte al primo soffio dello Spirito del Vero.
Ché in fondo diciamocelo: a chi sta con la Verità, gli piace vincere facile.
Ponci-ponci-ponci-po…
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