State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

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State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

domenica 10 maggio 2015

120 rabbini alla Domus Galilaeae in dialogo con vescovi e cardinali...

Storica Convivenza con i Rabbini alla Domus Galilaeae


primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato
da Romagiornale.it – di Miguel Cuartero Samperi
Riportiamo il Comunicato stampa del Cammino Neocatecumenale in occasione dell’incontro internazionale di Rabbini, Cardinali e Vescovi appena concluso nel centro Domus Galileae, presso il lago di Tiberiade.
Galilea 8 maggio 2015. Lo scorso giovedì si è concluso il primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato in Israele dal Cammino Neocatecumenale, in occasione del 50° anniversario della DichiarazioneNostra Aetate e nel ricordo del 70° anniversario della fine della Shoah. Ha avuto luogo presso la Domus Galilaeae, sul lago di Tiberiade in Galilea e hanno partecipato 7 Cardinali, 20 Vescovi e 120 Rabbini da tutto il mondo. Erano presenti inoltre personalità del mondo accademico, dell’arte e della cultura di entrambe le confessioni religiose.
I Cardinali presenti erano:
  • Card. George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede
  • Card. Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici
  • Card. Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India)
  • Card. Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna (Austria)
  • Card. Josef Cordes, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio Cor Unum
  • Card. Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seul (Corea del Sud)
  • Card. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo (Italia)
L’incontro è stato guidato dall’Equipe Internazionale del Cammino: Kiko Argüello,Carmen Hernández e P. Mario Pezzi, insieme con il Direttore della Domus GalilaeaeP. Rino Rossi. Hanno partecipato all’incontro anche numerosi catechisti itineranti del Cammino Neocatecumenale e presbiteri, in totale circa 400 persone.
Si è trattato di una iniziativa senza precedenti incoraggiata dalla Santa Sede. Papa Francesco ha inviato un messaggio per sottolineare e riconoscere questo evento come uno strumento per rafforzare la fraternità tra i due popoli.
Omaggio e preghiera nella sinfonia “La Sofferenza degli Innocenti”. Uno dei momenti fondamentali è stato l’esecuzione della Sinfonia “La sofferenza degli Innocenti” interpretata dal Coro del Cammino come un atto di amore e di riconciliazione con il popolo ebraico per la sofferenza della Shoah.
Il Cammino Neocatecumenale aveva già presentato quest’opera sinfonica in diverse occasioni. Nel 2012 prima a Boston e poi nel prestigioso Lincoln Center di New York di fronte a 3000 ebrei e decine di Rabbini. Sempre nello stesso anno nel Teatro Bechar Gerard di Gerusalemme. Nel Giugno del 2013 è stata eseguita ad Auschwitz, all’entrata della “porta della morte” e alla presenza di 15000 persone.
Questo incontro è stato concretamente il frutto del fatto che molti ebrei sono stati toccati dalla sinfonia e dal messaggio che trasmette e hanno manifestato più volte l’emozione provata nell’ascoltare questa musica ricordando le vittime della Shoah.
Durante quattro giorni i partecipanti hanno parlato di alcune sfide comuni: la missione salvifica del popolo ebraico e della chiesa cattolica nel mondo di oggi; la trasmissione della fede alle prossime generazioni; il contrasto tra l’antropologia giudeo-cristiana e le antropologie basate sulla premessa della negazione di Dio; il riemergere dell’antisemitismo e del fondamentalismo xenofobo.
Nell’ultimo giorno i Rabbini, nel descrivere la loro esperienza in questo incontro, si sono detti sorpresi di riconoscere la presenza di Dio in una comunione così meravigliosa: “È stato un incontro storico. Mai nell’ebraismo avevamo riunito tanti rabbini di tutte le diverse espressioni: ortodossi, conservatori, riformati, ricostruzionisti, ecc.”.
Tutti hanno parlato della fraternità vissuta con i Cardinali e i Vescovi e hanno ringraziato il Cammino Neocatecumenale per essere stato strumento di un vero miracolo.
Comunicato finale dei Rabbini. I rabbini presenti hanno scritto un loro comunicato finale:
Siamo rimasti impressionati di come, nel Cammino Neocatecumenale, si sta trasmettendo la fede ai figli, si stanno ricostruendo le famiglie e i fedeli giungono alla conoscenza delle Scritture e delle radici del Cristianesimo: da tutto ciò è nato un grande rispetto e amore per il popolo ebraico.
Un omaggio sinfonico e una preghiera, composta da Kiko Argüello, che ricorda la tragedia della Shoah, ci ha aiutato a meditare sulla sofferenza degli innocenti, che oggi continua anche tra i cristiani in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente.
Abbiamo espresso il nostro comune impegno per la presenza di Dio nel mondo e il nostro comune desiderio di impegnarci nel tikkum olam, nel riparare il mondo, per tutta l’umanità, includendo la crescente preoccupazione per la sofferenza dei poveri, un maggiore rispetto per l’ambiente e per il rafforzamento della famiglia.
Riflettendo sulla Nostra Aetate e sull’enorme cambiamento che ha promosso sono state evidenziate grandi opportunità e sfide.
In ogni caso, è avenuto un immenso cambiamento rispetto ai pregiudizi e alle divisioni del passato e tale evento fa presagire una nuova relazione tra l’Ebraismo e il Cristianesimo.
Messaggio del Papa Francesco. Anche il Santo Padre ha inviato un messaggio mostrando la sua vicinanza spirituale e auspicando un fecondo approfondimento di questo dialogo fraterno:
Porgo i miei saluti a tutti voi che partecipate a questo incontro, e vi assicuro della mia vicinanza spirituale. Spero che il vostro incontro sarà un’occasione per rafforzare i vincoli di fraternità che condividete, e per approfondire il vostro impegno per far conoscere il grido degli innocenti attraverso il linguaggio della musica.
Unito a voi, prego il Signore che ascolti questo grido e che guarisca le afflizioni di tutti quelli che soffrono. Così anche io prego che i cuori siano aperti all’invocazione degli innocenti in tutto il mondo.
Con questi sentimenti, invoco abbondanti benedizioni divine su tutti voi come pegno di pace e di forza.
Franciscus
fonte: http://www.romagiornale.it/incontro-internazionale-di-rabbini-organizzato-dal-cammino-neocatecumenale/

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primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato

Cammino Neocatecumenale: 120 rabbini alla Domus Galilaeae in dialogo con vescovi e cardinali

Concluso giovedì in Israele l'incontro internazionale, guidato da Kiko Argüello, per il 50° anniversario della Nostra Aetate. Il Papa: "Spero che l'incontro rafforzi i vincoli di fraternità che condividete


da Radio Vaticana – di Roberto Piermarini
Giovedì scorso si è concluso in Israele, il I incontro internazionale ebraico-cristiano di rabbini, cardinali e vescovi, promosso dal Cammino neocatecumenale, in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate e nel ricordo del 70° anniversario della fine della Shoah. Si è tenuto presso la Domus Galilaeae, sul lago di Tiberiade e vi hanno partecipato 120 rabbini, 7 cardinali (Pell, Rylko, Toppo, Schonborn, Cordes, Yeom Soo-jung e Romeo) e 20 vescovi provenienti da tutto il mondo. Presenti anche gli itineranti del Cammino e personalità del mondo accademico, dell’arte e della cultura di entrambe le confessioni religiose. Papa Francesco ha inviato un messaggio per sottolineare e riconoscere questo evento come uno strumento per rafforzare la fraternità tra i due popoli.Roberto Piermarini ha chiesto a Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale come è nato questo evento interreligioso:
R. – E’ stata un’idea dei rabbini di New York. Avendo realizzato la Sinfonia “La sofferenza degli innocenti”, al Lincoln Centre, a New York, che è piaciuta moltissimo ai rabbini, hanno pensato poi di eseguirla anche ad Auschwitz, davanti alla “Porta della morte”, per la quale sono arrivati 60 vescovi dalla Polonia, 15 mila fratelli e tanti rabbini. Allora, il rabbino Rosenbaum, riformista, è rimasto molto colpito e ha detto di non volere che questo rapporto di amore e comunione con il Cammino si fermasse. “Pochi rabbini, infatti – ha detto – hanno conosciuto quello che sta succedendo nella Chiesa cattolica con il Cammino Neocatecumenale: questo amore che voi avete per il popolo ebraico, che viene dal catecumenato della comunità cristiana. Nel Cammino si spiegano le radici profonde della nostra fede: Abramo, l’Esodo, la storia della salvezza e così via”. Allora ha detto: “Perché non facciamo un incontro alla Domus, invitando più rabbini: tutti i rabbini d’Europa e del mondo?”. Ed io ho detto: “Mamma mia, è difficile! Però, va bene! Scrivete voi”. Allora lui e il rabbino Greenberg, che ha molto prestigio, hanno scritto una lettera di invito a tutti i rabbini, per questi giorni di maggio, che è stata firmata da me, da due rabbini, anche dal cardinale O’Malley, dal cardinale Cañizares e dal rabbino Rosen, l’incaricato del rapporto tra cattolicesimo ed ebraismo. Siamo stati, dunque, a vedere cosa succedeva e la sorpresa è stata che si sono presentati 120 rabbini di tutto il mondo. E’ stato fantastico! Sono venuti anche da rami diversi: ortodossi, liberali, riformisti. E’ la prima volta che si trovavano assieme, “e questo – dicono – è un miracolo che potevano fare solo i cattolici!”.
D. – Qual è la missione che in questo momento storico hanno ebrei e cristiani?
R. – Abbiamo eseguito la Sinfonia, cantando tutti assieme Shemà Israel. Alcuni piangevano, veramente emozionati, perché il Talmud dice: “Il giorno che i cattolici, i goim, con gli ebrei, canteranno Shemà Israel, verrà il Messia”. Erano, dunque, tutti impressionati. Dopo abbiamo fatto un questionario per gruppi, mescolando vescovi, cardinali e rabbini. Una delle domande è stata: qual è la missione salvifica del popolo ebraico e della Chiesa cattolica in questo momento del mondo? Abbiamo spiegato come il Cammino si stia aprendo adesso all’Asia – in Cina, nel Laos, in Vietnam, in Cambogia – e di come noi stiamo portando la Torah, che è la luce del mondo, e il Vangelo a tutte queste nazioni, che sono state sotto il comunismo. Erano molto impressionati, molto uniti. Siamo uniti in questa grande missione.
D. – Qual è stata la risposta dei rabbini?
R. – Fantastica! Fantastica! Il rabbino Brodman, uno dei rabbini più importanti, ha detto: “Questo è un evento che dimostra che il Messia è alle porte”. Dopo hanno detto cose meravigliose: la bellezza della Domus Galilaeae che li ha accolti è piaciuta moltissimo…poi i canti. Abbiamo danzato, perché in questi giorni ricorreva la fine del Lag Ba’omer, un tempo di lutto che ricorda il sacrificio del Rabbi Akiva. C’è un momento, quando finisce il Lag Ba’omer, in cui si fa un grande fuoco in tutte le sinagoghe e si danza. Noi lo abbiamo fatto anche qui, danzando tutti assieme: cardinali, vescovi e tutti i rabbini. E’ stato emozionante! Loro non credevano ai loro occhi, a quello che stava succedendo. E’ veramente un fatto storico. Vogliono quindi che continuiamo questo rapporto. Una cosa che li ha molto impressionati è stato il passaggio della fede, alle nuove generazioni, perché loro hanno molti problemi su questo. I giovani, infatti, si secolarizzano. Abbiamo proiettato un video che spiegava come avviene il passaggio della fede nel Cammino. Sono rimasti impressionati su come i genitori sappiano spiegare la Parola ai figli; su come domandino ai figli: cosa ti dice oggi questa Parola nella tua vita? Sono rimasti impressionatissimi e vogliono che li aiutiamo in questo.
Il direttore della Domus Galilaeae, il Centro del Cammino neocatecumenale in Galilea, don Rino Rossi, tra gli organizzatori dell’evento, spiega quali sono stati i momenti salienti dello storico ‘incontro
R. – Senz’altro li ha colpito moltissimo la presentazione, perché è stata fatta attraverso gli itineranti del Cammino Neocatecumenale delle varie nazioni che hanno presentato i rabbini, e nel dare la loro esperienza – anche brevemente – questi itineranti hanno presentato, ad esempio, la loro situazione di coniugati magari con 8, 10, 12 figli … Questo ha creato un impatto impressionante nei rabbini, che lo hanno ricordato nelle esperienze. Poi, senz’altro, una cosa che ha colpito moltissimo è stato il concerto della Sinfonia degli Innocenti: è venuta qui l’orchestra, e ho visto molti rabbini piangere; sono stati molto toccati. Poi, un altro momento importante è stato il questionario, dove hanno potuto parlare, dire le loro esperienze, ma soprattutto lo scambio che c’è stato fra i cardionali, i vescovi, i catechisti itineranti e i rabbini.
D. – C’è stata una preghiera comune?
R. – Abbiamo avuto i Vespri, guidati da un rabbino, mercoledì sera, con tutta la loro forma, a cui abbiamo partecipato; e poi, giovedì mattina, hanno anche voluto che si facesse una preghiera cristiani, e abbiamo fatto le Lodi, presiedute dal cardinale Schönborn, con i salmi, con una lettura del profeta Isaia e il capitolo 60, 1-5, con una omelia fatta dal cardinale Schönborn che è stata molto gradita.
D. – Al termine dell’incontro qual è stata la reazione dei rabbini?
R. – Abbiamo ricevuto esperienze emozionanti. Ha cominciato un rabbino di Israele, il rabbino David Brodman, che ha dato un’esperienza che ha commosso l’assemblea. Ha parlato di questo incontro come di un incontro fondamentale, di questo rapporto tra la Chiesa cattolica e il mondo ebraico che lui mai si sarebbe potuto aspettare. Ha detto: “Questo era il mio sogno. Io desideravo – e il Signore me lo concede, alla fine della mia vita – di vedere queste cose”. E ha citato il libro di un rabbino che per lui è molto importante; ha detto che noi siamo in un momento in cui stiamo vivendo “le doglie del parto” per preparare l’arrivo del Messia in mezzo a noi, e lui sta già vedendo tutto questo; anche in questo incontro, lo vedeva come una preparazione a questa venuta del Messia. Poi c’è stato un altro rabbino dell’Olanda che ha raccontato anche la sua esperienza, come lui da piccolo è stato salvato da una famiglia cristiana. E parlando anche di questo incontro, ha detto: “Io ho visto veramente operare Dio in mezzo a noi”. Un altro rabbino che diceva: “Io vi dico sinceramente, che ho capito una cosa, ascoltando Kiko. Io nella mia famiglia, nella mia tradizione non ho mai sentito che Dio ci ama”, e l’ha detto con una forza che ha commosso l’assemblea. “L’ho visto qui, in questa casa. – ha detto – L’ho visto veramente nei fatti: come ci hanno accolto …”, nelle esperienze che ho sentito nei gruppi, come parlavano queste coppie, queste famiglie, questi fratelli del Cammino neocatecumenale che dicevano con la loro vita, come Dio li aveva amati, come li aveva riscattati, li aveva salvati … Ha detto: “Bene: qui, io ho chiesto a mia moglie: ‘Ma tu, per esempio, hai sentito da qualcuno nella tua vita, nella Sinagoga, questa parola, che Dio ci ama?’”. E la moglie gli diceva: “No, io non l’ho mai sentito, mai sentito!”. E diceva il rabbino: “Anche io …”. E’ stata anche molto commovente l’esperienza del rabbino Greenberg degli Stati Uniti. L’ambiente che si è creato alla fine non si può descrivere, veramente! Poi, anche abbiamo avuto momenti molto familiari, abbiamo avuto delle danze … c’era uno spirito di comunione veramente molto forte!

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