di Susanna Tamaro
Da un anno faccio parte dell’Opera del Duomo di Orvieto, l’antichissima istituzione che – fin dalla posa della prima pietra nel 1290– si occupa di provvedere alla manutenzione e alla conservazione della Cattedrale e dell’amministrazione dei suoi beni. Nell’ambito di questo ruolo, mi è stato chiesto di organizzare – nell’arco dei tre anni del mio incarico – degli eventi culturali. Mi è sembrata quindi la giusta occasione per tentare di restituire a questo luogo sacro, accanto all’universalmente riconosciuta bellezza artistica, anche una voce in grado di parlare alla solitudine e allo smarrimento degli uomini di oggi.
Come tutti sanno, il Duomo ospita all’interno della Cappella di San Brizio il Giudizio Universale di Luca Signorelli, e per questa ragione ho avuto l’idea di dare vita – invece del solito festival con dibattiti e presentazioni di cui ormai abbiamo molti esempi di successo nel nostro paese – a una dimensione diversa e più approfondita di comunicazione. Saranno infatti soltanto quattro Lectio Magistralis ispirate, seppure in modo diverso, al tema del Giudizio Universale. Il mio intento è quello di creare un appuntamento annuale nel quale le persone che si fanno domande possano ritrovarsi per poter approfondire stimoli e riflessioni che sono al di fuori dal frastuono dei media. Il mondo contemporaneo ci pone davanti a tante e sempre nuove sfide, ed è proprio, a mio avviso, la risposta che sapremo dare a queste sfide che ci renderà capaci di indirizzare la nostra società verso una dimensione più umana del vivere o verso invece scenari di apocalittica distruzione.
Ho voluto così interpelllare testimoni che fossero al di fuori dei soliti circuiti mediatici e dunque, proprio per questo, capaci di sorprenderci con le loro riflessioni.
Aprirà dunque venerdi 1 maggio alle 17, il prof. Luigino Bruni, docente di economia alla Lumsa e collaboratore di Avvenire, con un intervento dal titolo: Vogliamo un cielo più alto del tetto di casa: l’eclissi del tempo e il desiderio di paradiso.
Sabato 2 maggio, alle 10, il contributo di Andrea Segré, docente di politica agraria internazionale e comparata presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, avrà come titolo: Primo, non sprecare. Dieci ingredienti per uscire dalla crisi.Sempre sabato, alle ore 17, Il presidente della Specola Vaticana e astrofisico Padre José J.Funes S.J, ci parlerà della Fine dell’Universo. Domenica 3 maggio alle 10, il professor Angelo Vescovi, direttore scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza e docente di Biologia Cellulare presso il Dipartimento di Biotecnologia e Bioscienza all’Università di Milano-Bicocca, farà un intervento dal titolo:Dal Caos verso la Complessità dell’Uomo e una Nuova Medicina. Concluderà nel pomeriggio alle 17, il professor Giuseppe della Fina, archeologo e direttore del Museo Etrusco di Orvieto ci illustrerà come scompare una civiltà. In questo caso quella degli Etruschi, alla quale ha dedicato la sua vita di studi.A margine del convegno, il sabato sera, alle 21, all’interno del Duomo il Trio Matisse eseguirà il Quatuor pour la fin du temps scritto dal compositore francese Olivier Messiaen nel campo di concentramento di Goerlitz, durante l’invasione tedesca della Francia.Per facilitare la partecipazione delle famiglie, abbiamo inoltre previsto – in contemporanea agli orari delle conferenze – quattro laboratori dedicati ai bambini nei suggestivi Sotterranei del Duomo tenuti dall’artista polacca Agnieszka Zawiska, autrice e illustratrice, tra l’altro, di un libro dal titolo Un seme speciale. La meravigliosa storia del Corpus Domini proprio sul miracolo di Bolsena che ha dato il via alla costruzione del Duomo.
Susanna Tamaro
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