Piccole riflessioni
Che strano! Gesù, che ha sempre evitato gli entusiasmi conseguenti ad eventi prodigiosi che Lui metteva in atto, ora invece nel suo ingresso a Gerusalemme, nei giorni precedenti la Pasqua ebraica, lascia campo libero agli entusiasmi dei discepoli, dei bambini, della folla che festosa agitava rami e stendeva rami e mantelli al passaggio di Gesù che cavalcava un puledro d’asina, considerata al tempo, cavalcatura regale. Nonostante l’invito dei sommi sacerdoti di far zittire i festanti, Gesù risponde se zittisco quelli grideranno i sassi. Come mai questo mutamento di atteggiamento?
In effetti Gesù, nel vedere l’approssimarsi della fine della Sua missione non rinuncia a mandare continui messaggi agli ebrei per sottolineare i tempi messianici e la Sua figura di Messia, infatti le antiche scritture ben descrivevano l’ingresso a Gerusalemme del Re messia. Gesù è come se avesse inscenato una parabola figurata, per riportare alle antiche scritture, cosa che continuerà a fare fino alla fine anche dalla croce e anche quando dalla Croce pronuncia la frase: “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato” fa riferimento ad antichi passi prefiguranti il Messia sofferente. (salmo 21)
Oggi i cristiani, nella cosiddetta “Domenica delle Palme”, usano scambiarsi gli auguri di pace donandosi un ramoscello di ulivo benedetto, in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. La “Pace” incarna lo Spirito stesso di Dio che ama senza alcun calcolo il buono ed il cattivo, il sano ed il malato, Gesù stesso nel suo primo incontro con i discepoli dopo la sua risurrezione dice: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. (Gv 14, 27) e San Paolo nella sua lettera ai Romani al capitolo 5 versetto 1 ne coglie il significato dicendo: “Giustificati quindi per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesú Cristo. Ed ancora nella lettera agli Efesini al capitolo 2 versetti 11,18 dice: “Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita … eravate senza Cristo … senza speranze e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesú, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli è infatti la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli un popolo solo … facendo la pace, … per mezzo della croce. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di Lui possiamo presentarci, gli uni gli altri, al Padre in un solo spirito.
Con questi pensieri auguro a tutti voi la “Pace
Vera” ed un sincero scambio di auguri di Pace
Pino Vangone FB
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