State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

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State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

mercoledì 17 dicembre 2014

L'ultima... strage degli innocenti.

Pakistan: quei bambini, vittime senza etichetta

Pakistan, la strage degli studenti   ft  -  video
Dolore di genitori, lacrime di genitori: in quanto padre, la strage dei bambini pakistani fa risuonare in me corde profonde e molto sensibili. Come non sentirmi solidale con chi ha vissuto questa perdita enorme?
Le vittime non hanno etichette, il dolore non ha etichetta. Nel dolore siamo tutti persone, tutti fratelli. Padri e madri di fede islamica che soffrono come soffriremmo noi. Di fede islamica: lo voglio sottolineare, perché anche attorno a questa tragedia ci sono tentativi di strumentalizzazione da parte di chi soffia sul fuoco dello scontro di civiltà.
Quello che è successo in Pakistan, invece, dimostra che è il terrorismo il vero nemico. Il terrorismo che deturpa la fede con il cancro del nichilismo, per cui l'altro essere umano perde volto e valore e non ci si ferma neanche di fronte ai bambini.
Sbaglieremme a pensare che qui si tratti solo di combattere una minaccia esterna, che sta altrove, che viene dal diverso. Il vero pericolo che corriamo è non vedere i germi dello stesso virus di morte che sono in mezzo a noi. La spinta a negare l'altro come persona ha un primo passo, germina da un seme velenoso, cioè l'idea che sia giusto, e in certi casi persino doveroso, discriminare alcune persone a motivo della loro razza, nazionalità, condizione sociale, religione, cultura, orientamento sessuale... In quel momento, si sancisce che valgono di meno, che in un certo senso sono meno umani di noi.
E' un atteggiamento molto più diffuso di quanto potremmo pensare, se ne possono percepire le tracce nell'aria che respiriamo. E' il primo passo che induce a scivolare lungo il piano inclinato che porta ad Auschwitz, ai gulag, alle stragi della Cambogia e del Rwanda, a Peshawar oggi... La nostra prima risposta, allora, dovrebbe essere quella di essere attenti a noi stessi, di riconoscere le tracce di quel male che ci portiamo dentro, perché la banalitò del male è contagiosa e veloce nell'anestetizzare le coscienze e far chiudere gli occhi di fronte ai massacri.
No, questi fatti non devono alimentare uno scontro di religioni, ma un'alleanza di tutti gli uomini di buona volontà, credenti e no, contro quelle forze di morte che scaturiscono dal cuore umano. E che sono meno lontane da noi di quanto immaginiamo in prima battuta: le mafie, i terrorismi, le speculazioni ambientali che fanno ammalare e morire le persone per il profitto sono figli della stessa adorazione di sé che gioca con la morte e annienta l'altro.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La strage degli innocenti è un episodio presente soltanto nel Vangelo secondo Matteo (2,1-16), in cui Erode il Grande, re della Giudea, ordina un massacro di bambini allo scopo di uccidere Gesù, della cui nascita a Betlemmeera stato informato dai Magi. Secondo la narrazione evangelica, Gesù scampò alla strage in quanto un angelo avvisò in sogno Giuseppe, ordinandogli difuggire in Egitto; solo dopo la morte di Erode Giuseppe tornò indietro, stabilendosi in Galilea, a Nazaret.
La maggioranza degli studiosi moderni nega la storicità dell'episodio, anche per il mancato riscontro nelle opere di Giuseppe Flavio, fonte principale della storia giudaica del I secolo. Altri studiosi ne accettano invece la storicità in quanto l'episodio si inserirebbe perfettamente nel carattere e nella modalità di governare che ebbe Erode, uomo crudele e sanguinario; questi avvertendo il pericolo di un'usurpazione non avrebbe esitato infatti ad uccidere in diverse occasioni una moglie, tre cognati, una suocera, tre figli e alcune centinaia di oppositori. Secondo Macrobio, Augusto, ricevuta la notizia della morte dei figli di Erode, Alessandro e Aristobulo conosciuti molto bene dallo stesso Augusto, ebbe a dire: «È meglio essere il maiale di Erode piuttosto che uno dei suoi figli»; infatti Erode, essendo giudaizzato, non mangiava carne di maiale, anche se non esitò ad uccidere i suoi stessi figli.
Nella tradizione occidentale e cristiana il racconto è divenuto un topos culturale che ha dato luogo nei secoli a moltissime rappresentazioni artistiche. I bambini innocenti che muoiono violentemente, uccisi dalla sete di potere; vittime inconsapevoli di un odio spietato contro chi può ostacolare i piani di potenza e di dominio.
Nel XII secolo, a Parigi, il nome degli Innocenti fu dato ad una chiesa ed al cimitero adiacente ad essa, entrambi poi rasi al suolo verso la fine del XVIII secolo.

Matteo 2,1-16

1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».
7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.
                                                       ******

La strage e gli innocenti

by Berlicche
La strage nella scuola pakistana, di cui abbiamo tutti sentito parlare, ci colpisce per la sua inumanità. E' un atto che è forse quanto di più lontano ci sia dal cristianesimo.
Si è agito per vendetta; contro degli inermi, degli innocenti, dei bambini; a mente lucida, in modo pianificato, premeditato.

E' un fatto che ci ricorda quanto poco siamo distanti dall'orrore; ci rammenta che, dove non ci sono chiese, è molto diverso il modo di vedere il mondo.

Senza quel bambino la cui nascita ricordiamo tra poco più di una settimana queste stragi non sono solo possibili, sono inevitabili. Senza il Bambino sono la sopraffazione e la vendetta a comandare. La forza del forte contro la debolezza del debole: e i piccoli non hanno scampo. L'uomo-bestia, a se stesso condanna, domina uccidendo.
Senza il Natale sarebbe ancora quella la legge, come accade dove il Natale non è riconosciuto. E se pensate a terre lontane, a popoli differenti, state guardando troppo lontano.

Non vedete? Anche qui si ammazzano innocenti. Magari in modo più pulito, sterile, per il loro stesso bene - così si sostiene, a volte. C'è chi dice che è un diritto farlo.

Eppure quel bambino, quel Bambino che è nato, che nasce a Natale, ci dice che non è troppo tardi per cambiare. Per cambiare le cose, per smettere le vendette, la morte data al posto della vita. Anche il nemico, chi ti uccide, si può amare. Si deve amare. Fino a dare per lui quello stesso sangue che lui vorrebbe prendersi.

Il circolo dell'odio è spezzato. Anche se siamo schizzati di sangue innocente, fin sulle nostre mani.

E' una vita migliore, non poi ma adesso, quella che ci attende. Che attende il nostro guardare a quel Bambino, e riconoscerLo.

Il mondo si può cambiare, è già cambiato, non ve ne accorgete?
sassoferrato-madonna-con-bambino

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