State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

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State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

giovedì 28 agosto 2014

L’Uomo vale più della sua malattia. WWW.MEETINGRIMINI.ORG

Aggiornamento...

6 SETTEMBRE 2014

L’Uomo vale più della sua malattia

DI AUTORI VARI
koyaanisqatsi-middle 
di Mario Barbieri
Grazie all’invito di un amico (anch’egli lettore di questo blog), ho avuto, lunedì scorso, l’opportunità e la gioia (la “fortuna” come si usa dire…) di assistere a uno dei tanti incontri che si svolgono durante il Meeting di Rimini. L’incontro dal tema “L’Uomo vale più della sua malattia”, ha visto le testimonianze di due relatori: la Dott.ssa Marta Scorsetti e il Reverendo Gerald Mahon.

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PASSAPAROLA
Promuovi il Meeting con noi!
Anche quest’anno proponiamo a tutti coloro che ci conoscono di collaborare alla promozione della manifestazione.

In questi anni il ‘passaparola’ si è rivelato lo strumento più efficace nella comunicazione dell’esperienza del Meeting, attraverso rapporti personali quotidiani, negli ambienti di lavoro, presso centri culturali, parrocchie, circoli, centri e attività commerciali, sagre e feste di paese o altri eventi e manifestazioni.


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EVENTI NELLA TUA CITTA'
Il Meeting si rende disponibile per contribuire a realizzare incontri di presentazione e ad inviare il nostro materiale di comunicazione.
Per info rivolgersi ad Angela Matteonimeeting@meetingrimini.org



STRUMENTI
Il Meeting mette a disposizione strumenti cartacei (dépliant, locandine, manifesti) che possono essere richiesti all’Ufficio Promozione, segnalando anche persone, gruppi, realtà, con cui non siamo già in rapporto, ma che potrebbero essere interessati al Meeting.
Per richiedere il materiale promozionale: Scarica qui il modulo.
Per info rivolgersi a: Daniela Schettini, Ufficio Promozione,promozione@meetingrimini.org 



Testimonianze dalle periferie


Ecco le foto e i video delle testimonianze
Tra gli incontri, gli spettacoli e le mostre, la XXXV edizione del Meeting ha riservato un posto di rilievo alle testimonianze: ai racconti di persone che hanno fatto esperienza concreta della “periferia”.
La prima testimonianza è stata lunedì 25 agosto, sul tema L’uomo vale più della sua malattia”. I partecipanti: Gerald Mahon (Fr. Jerry), Pastor of the Church of St. John the Evangelist in Rochester, USA; Marta Scorsetti, Responsabile di Unità Operativa di Radioterapia dell’Istituto Clinico Humanitas. Ad introdurre Letizia Bardazzi, Presidente dell’Associazione Italiana Centri Culturali.
La seconda testimonianza c'è stata martedì 26 agosto, alle 11.15, sul tema "Educazione, introdurre alla realtà". Hanno partecipato Alberto Bonfanti, Insegnante di Storia e Filosofia e Presidente di Portofranco; José Medina, Insegnante, USA. Introduce Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
La terza testimonianza mercoledì 27 agosto, alle 15, sul tema "Libertà dietro le sbarre". Hanno partecipato: Rosa Alba Casella, Direttore del Carcere di Modena e Direttore Reggente del Carcere di Rimini; Patrizia Colombo, Responsabile di Progetto della Cooperativa Sociale Onlus Homo Faber presso la Casa circondariale di Bassone, Como; Massimo Parisi, Direttore della Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate. Ha introdotto Nicola Boscoletto, Presidente Consorzio Sociale Giotto. In occasione dell’incontro è stato proiettato il video-intervento di Guido Brambilla, Magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale di Milano.
Quarta ed ultima testimonianza, giovedì 28 agosto, sul tema "Un soggetto per lo sviluppo", nel Salone Intesa Sanpaolo D5. Hanno partecipato: Stefania Famlonga, Responsabile di Avsi in Ecuador; John Waters, Giornalista. Ha introdotto Davide Perillo, Direttore di Tracce.

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Testimonianze dalle periferie: L’uomo vale più della sua malattia

“Il destino non ha lasciato solo l’uomo, da Abramo a Maria fino ad ognuno di noi, per portare a compimento il segno di fedeltà. Il filo rosso delle testimonianze è costituito dalle parole di papa Francesco che indicano la direzione di marcia, verso le periferie esistenziali”. Queste le parole con le quali Letizia Bardazzi, presidente dell’Associazione italiana centri culturali, apre alle 15 nel salone Intesa Sanpaolo D5, il primo dei quattro incontri sulle testimonianze dalle periferie che si terranno lungo la settimana riminese. 
La malattia è il tema al centro di questo primo incontro, una situazione che l’animo umano vive con intensità ma che rischia di sospingerlo alle periferie. L’uomo però ha la necessità di non sottrarsi alla realtà, quando è mosso dal desiderio di vedere come Dio risponde al suo cuore. Marta Scorsetti, responsabile di unità operativa di radioterapia dell’istituto clinico Humanitas, tocca il cuore del pubblico in sala, raccontando numerose esperienze che nella sua vita lavorativa sono state definite dal suo rapporto con Cristo. “Io sono la prima periferia che Dio ha incontrato” dice la dottoressa, che individua nel proprio cammino tre tappe fondamentali del rapporto con il prossimo e con il divino. La prima tappa è “lasciati amare da Cristo”, perché “non si può dare se non quello che si è”. “C’è sempre qualcuno” è il secondo passo. Qualcuno “che rimane con te, ti attende e non ti lascia mai solo, perché quando qualcuno ti attende, la vita diventa una cosa diversa”. L’essere umano infatti per natura desidera e la malattia non può annientare né il pensiero né il desiderio di essere felice, anzi “se la malattia non può impedire di desiderare, non può impedire neanche di vivere”. “La vita è un cammino - conclude l’oncologa evidenziando il terzo punto - è una coscienza limpida e pura del destino che non si compie perché uno si trova nella malattia piuttosto che nella salute, ma nel cammino verso Dio. Ogni giorno è un passo verso il destino e non bisogna fare altro che accettarlo: Dio viene e tutto si compie. La morte non è la fine di tutto, ma la chiamata a una vita nuova. L’uomo vale più della sua malattia”. 
Gerald Mahon (per tutti padre Jerry) è pastore della chiesa di St. John the Evangelist in Rochester, negli Stati Uniti. “Desidero vivere alla periferia dove Cristo si fa presente”, è il suo esordio. “Spesso la fede timida e la paura mi hanno impedito di vivere molte esperienze, ma quando ho incontrato don Giussani la mia umanità si è risvegliata. Il suo carisma ha cambiato la mia vita e la mia fede, il percorso è stato segnato da nuovi inizi che vanno oltre la mia immaginazione”. Il destino non ha lasciato solo l’uomo, prosegue il pastore citando il titolo del Meeting: “Cercavo qualcosa e proprio allora è arrivato l’abbraccio di don Giussani”. Padre Jerry chiude il suo intervento citando ancora il fondatore di Cl: “Nulla nel mondo può giustificare la sospensione della memoria di Cristo”. E cosa significhi memoria, lo dice Letizia Bardazzi ringraziando gli ospiti e salutando il pubblico, quando ricorda che “la vita non è fare, ma guardare cosa Dio fa con gli uomini”.
(C.R., L.T.)

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