L'argomento dell'uomo di paglia (chiamato anche straw man argument o straw man fallacy)
STRAW MAN!
Che cos’è lo “straw man argument” ( o “straw man fallacy”) andrebbe spiegato ogni giorno perché gli Americani gli hanno dato un nome che da noi non c’è, e perché è un elemento centrale degli inganni dialettici contemporanei, nella politica e nel discorso quotidiano (che inganni ne conoscono moltissimi, ci vorrebbe un buon manuale).
Uno “straw man argument” è una tesi che una parte in una discussione attribuisce all’altra parte, malgrado quest’ultima non l’abbia sostenuta: la tesi è una forzatura volutamente e palesemente assurda, sciocca o falsa, in modo da essere facilmente contraddetta. Esempio: io dico che bisogna abolire la caccia e tu mi rispondi che sono un pazzo perché se i bambini non mangiano mai carne non crescono sani. Io non ho mai sostenuto che i bambini non debbano mangiare la carne, ma tu mi hai attribuito questa opinione e io ora dovrò affannarmi a dire che non è vero, ripartendo da un passo indietro.
Questo trucco è abusatissimo, come dicevo e come avrete presente, e funziona sempre: costringe l’ingannato a una smentita che suona sempre debole, o irritata (e lì parte un altro trucco da bambini: “ah, ti irriti, allora è vero!”).
Che gli abbiano dato un nome è una cosa buona perché permette, una volta che sia noto e condiviso, di definirlo e smontarlo immediatamente: “straw man!“.
fonte: wittgenstein
PS Un esempio di straw man argument molto conosciuto su questo blog è quello usato recentemente in Spagna contro “Sposati e sii sottomessa” di Costanza Miriano (ma anche in Italia ad esempio nel libro di Michela Marzano e Loredana Lipperini) accusando l’autrice di incitare la violenza sulle donne; Costanza naturalmente non ha mai scritto o detto neanche una parola che potesse giustificare qualsiasi tipo di violenza ma (come hanno tentato di fare anche nella famosa puntata de La Zanzara ma su questo punto ai conduttori è andata particolarmente male), lo scopo è di portare la discussione su un terreno minato come quello della violenza domestica e dell’omicidio, ponendo l’interlocutore in una condizione di difficoltà dovendosi giustificare per qualcosa di particolarmente odioso che però non è mai stato né detto né pensato. In questo modo si tenta di squalificare la ragionevolezza di tutte le sue altre affermazioni su uomo, donna, complementarietà, matrimonio.
leggi anche The 25 rules of disinformation
Nessun commento:
Posta un commento
... ROSES & ESPINE..