La nostra fraternità è vicina, in un silenzioso abbraccio, alle vittime di #Barcellona
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Barcellona: gravissima offesa contro il Creatore
korazymDi Baroncia Simone“Il Santo Padre ha appreso con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Barcellona. Il Papa prega per le vittime di questo attentato e desidera esprimere la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti ed alle famiglie delle vittime”: così ha dichiarato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Greg Burke a seguito dell’attentato di ieri che ha provocato decine di vittime a Barcellona. Ed oggi papa Francesco ha inviato, attraverso il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, un telegramma di cordoglio all’Arcivescovo di Barcellona, card. Omella, nel quale ha espresso “la sua più profonda solidarietà per le vittime che hanno perso la vita in tale atto disumano e offre preghiere per il loro eterno riposo”. L’attacco di un furgone contro la folla ha ucciso 14 persone, di cui 2 italiani, e ferito 130 persone di 34 nazionalità secondo la polizia potrebbe essere solo uno degli attacchi pianificati in Spagna, e che avrebbe coinvolto una cellula terroristica di 8 o addirittura 12 persone. La 14^ vittima è una donna coinvolta nella sparatoria della notte. Gli arresti finora sono 4. Il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), reverendo Olav Fykse Tveit, ha invitato a rimanere uniti contro il terrorismo: “Viviamo in un tempo pericoloso. Quello di cui possiamo essere sicuri è che il Dio della vita vuole che tutti godano la pienezza della vita allo stesso modo… In questi tempi dolorosi dobbiamo farci prossimi gli uni con gli altri perché la speranza può crescere e rafforzarsi solo se rimaniamo uniti”. E mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, ha inviato una lettera al presidente della Conferenza episcopale spagnola, card. Ricardo Blásquez Pérez, arcivescovo di Valladolid e al card. Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona, nella quale ha espresso solidarietà: “In questo mondo dilaniato da tanto dolore, osiamo credere con voi che il male non avrà l’ultima parola. La violenza che è commessa pretenziosamente in nome di Dio, non è solo un vicolo cieco, ma anche un insulto al Creatore. Con voi preghiamo affinché i cattolici dei nostri Paesi siano sempre e ancor di più artigiani del dialogo e della pace… Ho appreso con orrore degli attentati che hanno colpito a morte Barcellona e la Spagna. E’ il vostro popolo, dopo altri, ad essere toccato da questi atti inqualificabili che condanniamo fermamente. Vorrei a nome dei vescovi di Francia, assicurarvi della preghiera dei cattolici del nostro Paese e la nostra più grande vicinanza. Affidiamo le vittime alla misericordia di Dio e chiediamo a Colui che è venuto a guarire e consolare, di venire in soccorso dei feriti e delle famiglie colpite”.Anche l’arcivescovo di Parigi, mons. André Vingt-Trois, ha inviato un messaggio al card. Juan José Omella, affermando che domenica 20 agosto celebrerà una messa a Notre-Dame per le vittime di Barcellona: “Purtroppo so quanto questi omicidi possono traumatizzare tutta la popolazione e come la presenza della Chiesa possa aiutare tutti ad affrontare questa prova”. Mentre i Frati minori dell’Umbria, esprimendo le condoglianze, affermano che per sconfiggere il terrorismo c’è necessità di un lavoro culturale profondo, partendo dalle istanze che nel XIII secolo propose Raimondo Rullo: “Non un fatto estemporaneo ma frutto di anni di storia è l’Isis e tutto ciò che consegue, compreso il recente attentato di Barcellona. Di conseguenza è necessario, accanto ad un intervento immediato di soccorso e prevenzione, un lavoro culturale più profondo che richiede investimenti soprattutto nell’educazione. Proprio la cultura catalana ha in sé gli antidoti a tale ideologia di violenza e di morte, e ciò non solo per difendere se stessa ma anche come indicazione efficace più in generale. Questo riferimento, come ricordato più volte dallo stesso arcivescovo di Barcellona, il card. Juan José Omella, è il maiorchino Raimondo Lullo, uno dei primi scrittori catalani, che tra Duecento e Trecento scrisse una vera e propria ars, ossia metodo, per passare da uno scontro di ignoranze a un dialogo di identità”. La nota prosegue con una piccola biografia del teologo spagnolo: “L’approccio di Lullo al mondo musulmano non ha nulla di aneddotico. È difficile trovare tra i teologi cristiani del suo tempo un caso analogo di conoscenza dell’arabo e della religione musulmana, a tal punto che in diverse opere si autodefinisce ‘christianus arabicus’, riprendendo il modello dei saggi cristiani arabi che avevano disputato con l’islam nei secoli prima. Alla base del suo progetto c’è l’evidenza della necessità ineludibile di accettare elementi culturali dell’interlocutore: di conoscere e di parlare le lingue dei non-cristiani e in particolare l’arabo. L’obiettivo di Lullo è presentare la dottrina cristiana in modo tale che i non-cristiani la comprendano e l’accettino senza difficoltà. Per questa regione, Lullo si accosta innanzitutto al pensiero musulmano; scrive opere originariamente in arabo (come la Logica di Al-Ghazali o il Libro della contemplazione), sebbene nessuna di queste versioni sia arrivata fino ai nostri giorni; rivendica modelli arabi in alcuni dei suoi scritti (il Libro dell’amico e dell’amato, che dichiara di ispirazione sufica, o i Cento nomi di Dio)”. Infine anche le comunità mussulmane hanno condannato l’attentato, come ha scritto Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia: “La ragione e il dialogo devono prevalere sul terrorismo e la violenza. Barcellona è stata colpita ieri così come lo furono Berlino e Nizza in passato, nello stesso modo efferato provocando una strage, in cui le vittime sono persone inermi e innocenti tra cui due dei nostri connazionali che si trovano casualmente in quel luogo in occasione di una passeggiata… Il terrorismo non ha solo cattivi maestri ma anche modi barbari, feroci e crudeli. Il Centro islamico culturale d’Italia esprime la sua ferma e assoluta condanna di tali atti come già fatto in passato nonché i sensi di vicinanza e cordoglio a coloro che sono stati così gravemente colpiti”.(Foto Ansa)
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