I santi e i morti…non saranno la stessa cosa?
Santo è ciò che è sacro, e chi ci ha già preceduto è nel luogo più sacro dei nostri ricordi. Alla fine tutti abitano in Dio, e questo è ciò che conta.
Ieri sera alla messa davo la più bella definizione di santo, raccontando questa storiella: Una maestra di una scuola materna aveva portato la sua classe a visitare il duomo di Milano con le figure dei santi sulle vetrate luminose. Il giorno dopo a messa il parroco domanda ai bambini: "Chi sono i santi?". Un bambino risponde: "I santi, sono quelli che fanno passare la luce".
Il mio Bobin la direbbe così: “Dire di qualcuno che è santo significa semplicemente dire che, attraverso la sua vita, si è rivelato un meraviglioso conduttore di gioia — come d'un metallo si dice che è buon conduttore quando lascia passare il calore senza dispersione o quasi”
Io credo che ogni volta che incontriamo una persona che ha una certa luce negli occhi, che diffondere attorno a se questa luce, che crea benessere, lì c’è profumo di santità! Credo che ognuno di noi ha conosciuto uomini e donne così, né perfetti, ne super, ma persone vere, semplici, che stanno in ascolto della vita e sanno intuire qual è la cosa migliore da fare.
La mia agenda di Romena recita una frase di Ermes Ronchi: “L’uomo porta in se la pesantezza della terra di cui è fatto e la tenerezza di Dio con cui è plasmato”: oggi crederò davvero di essere un essere plasmato da Dio, si, oggi voglio davvero provarci!
Fra Giorgio Bonati
Nessun commento:
Posta un commento
... ROSES & ESPINE..