“Il mondo non è comprensibile ma abbracciabile”. Con questa frase di Martin Buber che abita l’agenda si Romena, dò inizio alla settimana nel modo migliore.
Ho trascorso la domenica tra letto e poco più, con lo stomaco sottosopra, in completo digiuno, e dopo una notte ricolma di risvegli, sembra che la nuova giornata possa iniziare, lentamente, ma bene.
Un alba infinita mi accompagna da mezz’ora, quasi fosse lei a voler abbracciare lentamente il nuovo che arriva.
Ieri sera sono comunque riuscito a celebrare la mia messa, e all’omelia citavo il romanzo di Paulo Coelho, ‘Veronica decide di morire’. Verso la fine, quando la protagonista riapre la sua vita attraverso l’incontro e l’amore, c’è questo dialogo: “Che sta succedendo? Domandò Veronica. Niente, rispose Eduard, aiutandola a rialzarsi. O meglio un miracolo: un giorno in più di vita”.
Già, i miracoli. Anche oggi mi preparo alla mia buona dose di miracoli. A volte bastano gli occhi per vederli, a volte le orecchie in ascolto, a volte due parole trovate per caso sulla strada della vita. Unica certezza: ad ogni giorno la propria buona dose.
E allora andiamo incontro alla luce, lasciamoci dipingere il volto dai raggi di sole. Faremo da specchio!
Fra Giorgio Bonati
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