Metti una dozzina di persone in cammino, quel tipo di cammino a cui non servono piedi e gambe forti, ma cuore che profuma di divino, e lasciale esprimere, e raccontare, e una serata si riempie, si colma di Dio.
Ieri sera ho ospitato un incontro del ‘gruppo interreligioso’, e solo ascoltare ognuna delle storie di vita è stato come disegnare con estrema leggerezza l’arcobaleno della fede. Che bello sapere che ognuno è in cammino, ognuno su una strada diversa, e la meta è uguale, trovare il divino in se e provare a viverlo, ogni giorno, profumando la vita di chi ti incontra.
Queste parole di Emanuela Pacifici, trovate ieri, sembrano dipingere il cuore di questi cercatori d’infinito:
“La Terra ha bisogno di passi leggeri, bisogno di essere accarezzata e non calpestata. Tutti noi abbiamo necessità di delicatezza, di ritrovare il cammino gioioso e sacro della bellezza. E' come se servisse il sussurro più che il grido, come se avessimo bisogno di nutrire adesso ogni passo con amore così da non lasciare cicatrici sul mondo e sull'umanità.”
In effetti, come scriveva Coelho:
“Chi crede nel suo cammino, non ha bisogno di dimostrare che quello degli altri è sbagliato.”
“Chi crede nel suo cammino, non ha bisogno di dimostrare che quello degli altri è sbagliato.”
E allora il mio passo oggi sarà più vivo, più divino.
Fra Giorgio Bonati da fb
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