Fra Giorgio BonattiUna catechista aveva raccontato ai suoi ragazzi del catechismo la parabola del figliol prodigo, ma si era accorta che dopo un po' molti si erano distratti. Allora aveva chiesto che gliene scrivessero il riassunto.Uno di loro scrisse così: «Un uomo aveva due figli, quello più giovane però non ci stava volentieri a casa, e un giorno se ne andò via lontano, portando con sé tutti i soldi. Ma ad un certo punto questi soldi finirono e allora il ragazzo decise di tornare a casa perché non aveva neanche da mangiare. Quando stava per arrivare, suo padre lo vide e tutto contento prese un bel bastone e gli corse incontro. Per strada incontrò l'altro figlio, quello buono, che gli chiese dove stava andando così di corsa e con quell'arnese: "E' tornato quel disgraziato di tuo fratello; dopo quel che ha fatto si merita un bel po' di botte!". "Vuoi che ti aiuti anch'io, papà?". "Certo", rispose il padre.E così, in due, lo riempirono di bastonate. Alla fine il padre chiamò un servo e gli disse di uccidere il vitello più grasso e di fare una grande festa, perché s'era finalmente tolto la voglia di suonargliele a quel figlio che gliel'aveva combinata proprio grossa!».
Oggi sarò tutto il giorno ad un convegno sul ‘perdono’. Qualcosa di nuovo arriverà, ovviamente non come questa nuova interpretazione della parabola più bella che ci sia.Inizio a mettermi in attesa, a risvegliare il desiderio di scoprire come qualcuno ha vissuto questo prezioso cammino e proverà a trasmettere il suo insegnamento. Voglio sentirmi libero di accogliere, di lasciarmi stupire. Domani la storia di Zaccheo avrà qualche luce in più, la mia vita avrà un’attenzione nuova: saprò perdonarmi davvero?E così, in due, lo riempirono di bastonate. Alla fine il padre chiamò un servo e gli disse di uccidere il vitello più grasso e di fare una grande festa, perché s'era finalmente tolto la voglia di suonargliele a quel figlio che gliel'aveva combinata proprio grossa!».Oggi sarò tutto il giorno ad un convegno sul ‘perdono’. Qualcosa di nuovo arriverà, ovviamente non come questa nuova interpretazione della parabola più bella che ci sia.Inizio a mettermi in attesa, a risvegliare il desiderio di scoprire come qualcuno ha vissuto questo prezioso cammino e proverà a trasmettere il suo insegnamento. Voglio sentirmi libero di accogliere, di lasciarmi stupire. Domani la storia di Zaccheo avrà qualche luce in più, la mia vita avrà un’attenzione nuova: saprò perdonarmi davvero?
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