By leggoerifletto
Guarigione come riconciliazione - Anselm Grün
Molte persone si ammalano perché hanno dentro di sé qualcosa che si è spaccato. La spaccatura si ripercuote spesso sul corpo.
Essere sano significa essere intatto, integro, essere pacificato con tutto quello che c’è in me.
Ci sono forme di spiritualità, nel passato come pure nel presente, che ci fanno ammalare.
Chi si identifica con ideali elevati, corre sempre il pericolo di lasciar da parte la propria realtà. Ciò che non si vuole ammettere in se stessi viene rimosso o represso. Ma non possiamo rimuovere la nostra realtà impunemente: essa si ripercuoterà negativamente sull’anima, oppure si riverserà sul corpo come malattia.
Nella Bibbia la guarigione avviene allorquando Gesù tocca i malati.
Questi devono mettere davanti a Cristo la loro vera situazione, affinché la sua forza sanante possa scorrere sulle loro ferite e le possa trasformare. Gesù non è un mago divino che fa sparire d’incanto le nostre malattie. Solo quando ci mettiamo di fronte alla nostra realtà, ci rendiamo conto delle ferite che sono in noi e le presentiamo coscientemente a Cristo, solo allora la guarigione è possibile. Una via di guarigione è mettersi di fronte alle nostre ferite; l’altra via consiste nel fare pace con noi stessi. Questa pacificazione non è un’autoguarigione, ma è piuttosto una risposta alla fiducia di essere accolti da Dio incondizionatamente.
- Anselm Grün -
Chi ha gli occhi purificati da Dio può salire dalla bellezza del mondo a quella di Dio. E vede la bellezza del mondo nella luce della bellezza di Dio.
Chi ha gli occhi purificati da Dio può salire dalla bellezza del mondo a quella di Dio. E vede la bellezza del mondo nella luce della bellezza di Dio.
- Anselm Grün -
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere
La bellezza non la si può “fabbricare”: non possiamo comprarla né sforzarci di ottenerla. Possiamo solo riceverla, accoglierla come dono: la incontriamo, se apriamo gli occhi, nella natura, nell’arte e nella musica, nelle altre persone, e persino in noi stessi.
È la chiave per una vita piena.
Il bello dona gioia e momenti di felicità dove meno ce l’aspettiamo.
Ci spalanca le porte e ci introduce in un luogo in cui il nostro cuore può sentirsi a casa. Perché, come diceva Dostoevskij, «la bellezza salverà il mondo».
È la chiave per una vita piena.
Il bello dona gioia e momenti di felicità dove meno ce l’aspettiamo.
Ci spalanca le porte e ci introduce in un luogo in cui il nostro cuore può sentirsi a casa. Perché, come diceva Dostoevskij, «la bellezza salverà il mondo».
- Anselm Grün -
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere
"Quis ut Deus?" Chi è come Dio - Anselm Grün
Michele è il più grande degli angeli.
Il suo nome significa "Chi è al pari di Dio?"
Dobbiamo farci questa domanda. Ė un bisogno profondo dell'uomo quello di essere come Dio. L’uomo vorrebbe non dipendere da Dio, vorrebbe essere assoluto, vorrebbe potersi determinare autonomamente.
Ma quanto più l'uomo prova a essere come Dio, tanto più fallisce nel suo essere uomo.
Adora se stesso al posto di Dio, trasforma se stesso in idolo e in criterio ultimo.
Quest’atteggiamento è la causa di molte sofferenze nel mondo.
Molti pensano che questo pericolo riguarderebbe tutt'al più le persone più potenti, i sovrani. Ma noi tutti corriamo il pericolo di voler essere pari a Dio. C'è chi ha la tentazione di voler essere perfetto. Vorrebbe essere senza errori e pensa che sia questa la volontà di Dio. In realtà è la sua ambizione a spingerlo a questo.
Un altro vuole porre i suoi criteri come assoluti, non vuole essere messo in discussione da nessuno. Vorrebbe fare e non fare quello che vuole, senza accettare indicazioni di sorta. […]
Un pericolo è che noi stessi vogliamo essere come Dio.
L’altro pericolo sta nel fatto che adoriamo idoli al posto di Dio.
Nella nostra epoca questi idoli sono soprattutto il potere, il denaro, la sessualità. Questi tre ambiti hanno in sé la caratteristica di porsi in modo assoluto e di determinare in modo totale il pensiero e l'aspirazione dell'uomo.
Michele ci lancia contro la frase che non ci lascia in pace: Chi è al pari di Dio?. Solamente se adoriamo Dio, saremo veramente persone, diventeremo capaci di vivere umanamente tra di noi.
Non siamo mai esenti dal pericolo di assolutizzare qualcosa che non ha valore assoluto.
Poniti sempre questa domanda: Chi è al pari di Dio?
Scoprirai allora dove corri il pericolo di assolutizzare ciò che è umano, di mettere te stesso sullo stesso piano dello splendore divino, del potere divino, di voler essere pari a Dio. Ė necessario che ti accetti nella tua limitatezza umana.
Solamente se conservi i tuoi limiti umani, riesci ad accogliere Dio in te e a essere trasparente per la Sua realtà.
Fonte: “Scoprire i Santi per la nostra vita” Anselm Grün,Queriniana Editrice, Brescia, 2004, pp. 183-186
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