State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...

State buoni , Se potete - San Filippo Neri ...
State buoni , Se potete - San Filippo Neri ... Tutto il resto è vanità. "VANITA' DELLE VANITA '> Branduardi nel fim - interpreta Spiridione. (State buoni se potete è un film italiano del 1983, diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy).

venerdì 14 febbraio 2014

San Valentino ... non solo !

La Croce e le rose

DI COSTANZA MIRIANO
san valentino
di Costanza Miriano
Sarà che sono di Perugia, e san Valentino è il patrono di Terni, e si sa che il campanilismo provinciale raggiunge agilmente le vette del ridicolo; sarà che ero la ragazzina secca e lunga a cui nessuno regalava cioccolatini; sarà che Mister Right per lunghi anni è sembrato introvabile, dovendo rispettare canoni di perfezione elevatissimi – leggermente più affascinante del Grande Gatsby, leggermente più bravo a scrivere di Michel Houellebecq, leggermente più brillante dei fratelli Marx messi insieme…
Insomma, San Valentino io non l’ho mai festeggiato, e alla notizia dell’incontro del Papa con i fidanzati * ho avuto un moto di perplessità. Mi sono chiesta cosa c’entri una cosa molto seria come l’amicizia con il Dio incarnato che muore in croce per noi con le rose, i cioccolatini, gli apostrofi rosa tra le parole ti amo.
Niente. Ovviamente non c’entra niente. Ma è tutto lì il senso dell’amore. Se c’è un luogo dove è davvero possibile dare un senso alla festa dei fidanzati, uno solo, questo è ai piedi della croce. Il fatto è che solo l’amore di Dio rende possibile una cosa così improbabile, assurda, ardua e folle come l’amore tra un uomo e una donna. L’amore per sempre. È totalmente irragionevole, su, siamo seri. Chi può davvero credere che quelle cose che adesso trovi irresistibili, il modo di muovere le mani, di distogliere lo sguardo, di dire pronto al telefono, tra venti anni non ti daranno ai nervi? Chi può pensare che l’uomo o la donna che rispondono al tuo bisogno di oggi – che sia desiderio di protezione, istinto materno o voglia di leggerezza – saranno ancora giusti domani, quando sarai un uomo o una donna diversa? Chi può pensare di adattarsi a una creatura appartenente a un’altra specie – maschile o femminile – e che non parla neanche la stessa lingua (basti pensare alla apparentemente innocua locuzione “ciao come va?” che per un uomo è una formula di cortesia, mentre per una donna è l’invito ad aprire gli anfratti del proprio cuore per spiegare con dovizia di particolari, esattamente, “come va” la sua vita in quel momento, tanto che come è noto certi uomini evitano accuratamente di lasciarsela sfuggire di bocca, per paura di dover ascoltare la risposta).
CHARLIE BROWN, SNOOPY
Dio. Solo Dio può dire per sempre. E allora, adesso che ci penso, passando sopra all’avversione per le valentine col pizzo che come Charlie Brown ho sempre atteso invano, se c’è un luogo dove ha senso festeggiare l’amore, è solo nel cuore della Chiesa. L’amore come lo intende tutta la cultura occidentale, ormai divenuta planetaria – emozione, desiderio di conquista, gusto della scoperta – è solo l’inizio, ma l’amore come capacità eroica di dare la vita tutta intera per l’altro, questo non può che venire da Dio. Sarà un amore capace di sopravvivere alla fine o almeno alla trasformazione delle emozioni, sarà capace di mettere una croce – è inevitabile che avvenga, anche nel più riuscito dei matrimoni – sui desideri del proprio cuore, sarà anche capace di affrontare rinunce crudeli, amputazioni di sé, potature, a volte del centro del cuore sanguinante, sarà capace di capire che un uomo e una donna sono sempre due povertà che si donano l’una all’altra, piene di difetti, di ferite, di affetti sballati.

Il mondo dice all’uomo di ascoltare il suo cuore senza esitare. È rimasta solo la Chiesa a dire all’uomo la verità, ed è fondamentale che continui a farlo, perché mai come oggi è stata vox clamans in deserto: siamo creature ferite, malcerte, insicure, infedeli. Noi sappiamo che dal cuore dell’uomo viene una valanga di cose sulle quali non possiamo sempre fare affidamento. Il cuore ci fa desiderare, cioè alzare lo sguardo verso le stelle. Ma il desiderio è una parte dell’amore. L’amore è un giudizio, una scelta, una decisione, un comandamento. Il primo dei comandamenti di Dio all’uomo è appunto Shemà, Israel. Ascolta Israele. Ascolta un’altra fonte di informazione su te stesso, ascolta qualcuno che è più grande di te, e vede più lontano. Karol Wojtyla, quando da vescovo seguiva le coppie di fidanzati, le ammoniva: non dire “ti amo”, dì piuttosto “partecipo con te dell’amore di Dio”.




Incontro del Santo Padre con i fidanzati.*



Nuovo tweet del Papa: "Giovani, non abbiate paura di sposarvi: uniti in un matrimonio fedele e fecondo, sarete felici." (14 febbraio 2014)

*

Incontro del Santo Padre con i fidanzati. Papa Francesco risponde a tre domande.  "Fate in modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della vostra festa rivelino la presenza del Signore e ricordino a voi e a tutti i presenti l’origine e il motivo della vostra gioia"



- Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio.
- La paura del “per sempre”.
- Vivere insieme: lo “stile” della vita matrimoniale.
- Lo stile della celebrazione del Matrimonio.
***
Questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Francesco ha incontrato oltre ventimila fidanzati che si stanno preparando al matrimonio, provenienti da ogni parte del mondo. L’incontro delle giovani coppie con il Papa è stato promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia ed è stato preceduto da un momento di testimonianze, musica e poesia.
Alle ore 12.30 il Papa è arrivato in Piazza e ha dialogato con tre coppie di fidanzati.
Pubblichiamo di seguito il testo del dialogo:

Domanda 1 : La paura del “per sempre”
Santità, in tanti oggi pensano che promettersi fedeltà per tutta la vita sia un’impresa troppo difficile; molti sentono che la sfida di vivere insieme per sempre è bella, affascinante, ma troppo esigente, quasi impossibile. Le chiederemmo la sua parola per illuminarci su questo.
Ringrazio per la testimonianza e per la domanda. Vi spiego: loro mi hanno inviato le domande in anticipo… Si capisce… E così io ho potuto riflettere e pensare una risposta un po’ più solida.
E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!
Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani: anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli. In questo cammino è importante, è necessaria la preghiera, sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti e due insieme. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. E la preghiera: possiamo fare la prova per sapere se sappiamo dirla? “Signore dacci oggi il nostro amore quotidiano”. Tutti insieme! [fidanzati: “Signore dacci oggi il nostro amore quotidiano”]. Un’altra volta! [fidanzati: “Signore dacci oggi il nostro amore quotidiano”]. Questa è la preghiera dei fidanzati e degli sposi. Insegnaci ad amarci, a volerci bene! Più vi affiderete a Lui, più il vostro amore sarà “per sempre”, capace di rinnovarsi, e vincerà ogni difficoltà. Questo ho pensato che volevo dirvi, rispondendo alla vostra domanda. Grazie!
Domanda 2 : Vivere insieme: lo “stile” della vita matrimoniale
Santità, vivere insieme tutti i giorni è bello, dà gioia, sostiene. Ma è una sfida da affrontare. Crediamo che bisogna imparare ad amarsi. C’è uno “stile” della vita di coppia, una spiritualità del quotidiano che vogliamo apprendere. Può aiutarci in questo, Padre Santo? 
Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro… Anzi, è proprio allora che inizia! Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole che tu hai detto, parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso - ossia ‘posso’, tu hai detto – grazie, e scusa. 
“Posso-Permesso?”. E’ la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo questa iniziativa, che educhiamo così i figli? Vuoi che questa sera usciamo?... Insomma, chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri. Ma sentite bene questo: saper entrare con cortesia nella vita degli altri. E non è facile, non è facile. A volte invece si usano maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna! L’amore vero non si impone con durezza e aggressività. Nei Fioretti di san Francesco si trova questa espressione: «Sappi che la cortesia è una delle proprietà di Dio … e la cortesia è sorella
della carità, la quale spegne l’odio e conserva l’amore» (Cap. 37). Sì, la cortesia conserva l’amore. E oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta più cortesia. E questo può incominciare a casa. 
“Grazie”. Sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così… Però è importante! La insegniamo ai bambini, ma poi la dimentichiamo! La gratitudine è un sentimento importante! Un’anziana, una volta, mi diceva a Buenos Aires: “la gratitudine è un fiore che cresce in terra nobile”. E’ necessaria la nobiltà dell’anima perché cresca questo fiore. Ricordate il Vangelo di Luca? Gesù guarisce dieci malati di lebbra e poi solo uno torna indietro a dire grazie a Gesù. E il Signore dice: e gli altri nove dove sono? Questo vale anche per noi: sappiamo ringraziare? Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio, e ai doni di Dio si dice grazie!. E in questo atteggiamento interiore dirsi grazie a vicenda, per ogni cosa. Non è una parola gentile da usare con gli estranei, per essere educati. Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti bene insieme nella vita matrimoniale.
La terza: “Scusa”. Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Ma forse qui c’è qualcuno che non mai ha fatto uno sbaglio? Alzi la mano se c’è qualcuno, lì: una persona che mai ha fatto uno sbaglio? Tutti ne facciamo! Tutti! Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. La Bibbia dice che il più giusto pecca sette volte al giorno. E così noi facciamo sbagli… Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: “scusa”. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. Questo è incominciato dal nostro padre Adamo, quando Dio gli chiede: “Adamo, tu hai mangiato di quel frutto?”. “Io? No! E’ quella che me lo ha dato!”. Accusare l’altro per non dire “scusa”, “perdono”. E’ una storia vecchia! E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se oggi ho alzato la voce”; “scusa se sono passato senza salutare”; “scusa se ho fatto tardi”, “se questa settimana sono stato così silenzioso”, “se ho parlato troppo senza ascoltare mai”; “scusa mi sono dimenticato”; “scusa ero arrabbiato e me la sono presa con te”… Tanti “scusa” al giorno noi possiamo dire. Anche così cresce una famiglia cristiana. Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della suocera perfetta…. Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia. E’ abituale litigare tra gli sposi, ma sempre c’è qualcosa, avevamo litigato… Forse vi siete arrabbiati, forse è volato un piatto, ma per favore ricordate questo: mai finire la giornata senza fare la pace! Mai, mai, mai! Questo è un segreto, un segreto per conservare l’amore e per fare la pace. Non è necessario fare un bel discorso… Talvolta un gesto così e… è fatta la pace. Mai finire… perché se tu finisci la giornata senza fare la pace, quello che hai dentro, il giorno dopo è freddo e duro ed è più difficile fare la pace. Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace! Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti. Quando vengono nelle udienze o a Messa qui a Santa Marta gli anziani sposi, che fanno il 50.mo, io faccio la domanda: “Chi ha sopportato chi?” E’ bello questo! Tutti si guardano, mi guardano, e mi dicono: “Tutt’e due!”. E questo è bello! Questa è una bella testimonianza! 
Domanda 3: Lo stile della celebrazione del Matrimonio 
Santità, in questi mesi stiamo facendo tanti preparativi per le nostre nozze. Può darci qualche consiglio per celebrare bene il nostro matrimonio?  
Fate in modo che sia una vera festa - perché il matrimonio è una festa - una festa cristiana, non una festa mondana! Il motivo più profondo della gioia di quel giorno ce lo indica il Vangelo di Giovanni: ricordate il miracolo delle nozze di Cana? A un certo punto il vino viene a mancare e la festa sembra rovinata. Immaginate di finire la festa bevendo tè! No, non va! Senza vino non c’è festa! Su suggerimento di Maria, in quel momento Gesù si rivela per la prima volta e dà un segno: trasforma l’acqua in vino e, così facendo, salva la festa di nozze. Quanto accaduto a Cana duemila anni fa, capita in realtà in ogni festa nuziale: ciò che renderà pieno e profondamente vero il vostro matrimonio sarà la presenza del Signore che si rivela e dona la sua grazia. È la sua presenza che offre il “vino buono”, è Lui il segreto della gioia piena, quella che scalda il cuore veramente. E’ la presenza di Gesù in quella festa. Che sia una belle festa, ma con Gesù! Non con lo spirito del mondo, no! Questo si sente, quando il Signore è lì. 
Al tempo stesso, però, è bene che il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risaltare ciò che è veramente importante. Alcuni sono più preoccupati dei segni esteriori, del banchetto, delle fotografie, dei vestiti e dei fiori... Sono cose importanti in una festa, ma solo se sono capaci di indicare il vero motivo della vostra gioia: la benedizione del Signore sul vostro amore. Fate in modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della vostra festa rivelino la presenza del Signore e ricordino a voi e a tutti l’origine e il motivo della vostra gioia. 
Ma c’è qualcosa che tu hai detto e che voglio prendere al volo, perché non voglio lasciarla passare. Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalla vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi. Farci crescere! Sempre fare in modo che l’altro cresca. Lavorare per questo. E così, non so, penso a te che un giorno andrai per la strada del tuo paese e la gente dirà: “Ma guarda quella che bella donna, che forte!…”. “Col marito che ha, si capisce!”. E anche a te: “Guarda quello, com’è!…”. “Con la moglie che ha, si capisce!”. E’ questo, arrivare a questo: farci crescere insieme, l’uno l’altro. E i figli avranno questa eredità di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi - l’un l’altro - più uomo e più donna!



*



Il Messaggero - Rassegna "Fine settimana" 

(Lucetta Scaraffia) Hanno rapidamente raggiunto un numero molto elevato - 30 mila - i fidanzati che da tutto il mondo hanno chiesto di partecipare all’udienza speciale loro concessa il giorno di san Valentino da Papa Francesco. Il pontificio Consiglio per la famiglia, che (...)

*

“Corriere della Sera” - Rassegna "Fine settimana" 
(Gian Guido Vecchi) Ai giovani che s’erano appena sposati, nel viaggio di ottobre ad Assisi, Francesco diede un consiglio: «Litigate quanto volete, se volano i piatti pazienza, ma mai finire la giornata senza fare la pace!». Davide sorride tranquillo: «Se è per questo, noi (...)

Solo Dio può dire per sempre su Kairòs




Davanti allo spettacolo di questa mattina in Piazza san Pietro, davanti a tanti giovani cuori che battono e ad un divertito Papa Francesco, davvero non può essere messo in dubbio: l'amore umano è via maestra a Dio, che quell'amore ha creato. I rabbini dicono che la prima opera di misericordia di Dio è stata quella di trovare una compagna ad Adamo, così come il primo miracolo di Gesù è stato operato in un contesto nuziale... L'amore umano è grande e bello come il Paradiso.

*

In questo blog si trovano tanti testi che possono essere utili per imparare a contemplare questa meraviglia. Tra gli altri segnalo: 

31 Mag 2013
ben venga anche la morte! dario_fo_franca_rame.jpg. Normalmente non è materiale che pubblico nel mio blog, però Dario Fo è stato davvero bravo questa mattina: denunciava tanto tanto amore. Struggente! Chiedo venia se ...

*

23 Ott 2012
Amore e responsabilità, edito per la prima volta nel 1960 e tradotto subito in varie lingue nel giro di pochi anni, aiuta a conoscere il retroterra concettuale di queste prese di posizione, documentandone significativamente i ...

*

13 Nov 2012
La lettura che propongo stasera è un piccolo bellissimo libro di Timothy Radcliffe sulla sessualità e sulla castità. A commento del documento della CEI sull'accompagnamento dei fidanzati e i percorsi di preparazione alle ...

*

  1. 05 Dic 2012
    A. Chouraqui - Cantico dei Cantici e Introduzione ai Salmi. Il Santo Padre ha terminato la catechesi di oggi, mercoledi 5 dicembre, con queste parole: "Cari amici, l'Avvento, il tempo liturgico che abbiamo appena iniziato e che ...


  2. *

I promessi sposi: istruzioni per l'uso. Promessi Sposi fiera matrimonio a Bari. Riporto da "Avvenire" di oggi, 11 novembre. Riaffermare tra i giovani e gli adolescenti il valore del "pudore" e della "castità", come "i due valori più ...

*

14 Nov 2012
Anche oggi propongo un testo a commento della catechesi del Santo Padre: si tratta ancora di un commento al Cantico dei Cantici, scritto questa volta da una donna, Elena Bosetti. Suora di Gesù buon pastore, Elena Bosetti ...

*
07 Nov 2012
A commento proporrei in primo luogo la lettura del Cantico dei Cantici. Si può anche leggere ... Mi ha fatto capire questa parola del Cantico: “Attirami, noi correremo all'effluvio dei tuoi profumi” (Ct 1, 4). O Gesù, dunque non è ...

*

22 Nov 2012
...come sigillo sul cuore. La Presentazione di Maria al Tempio, che abbiamo celebrato ieri, 21 novembre, viene associata alla Giornata di preghiera per le Claustrali. Anime totalmente dedite, sull'esempio della Vergine, a Dio ...

*


14 Mar 2012
Nel Cantico dei cantici vi è anche la faccia terrena, umana dell'amore. Un aiuto alla sua comprensione ci viene dalla celebre espressione di Tertulliano, caro cardo salutis, “la carne è il cardine della salvezza”: è con questo ...

*

08 Mar 2013
venerdì 8 marzo 2013. Adamo e il suo costato. Letture del giorno, 8 marzo, festa della donna: presento tre testi assolutamente da non perdere. Per sapere quello che abbiamo perso... 1. Queste donne camminarono con Dio. Marcel Raymond ...

Nessun commento:

Posta un commento

... ROSES & ESPINE..